Almeno 8 persone sono morte e 50 sono rimaste ferite domenica 20 settembre durante tre esplosioni nella città di Maiduguri, nel nordest della Nigeria.
Gli attentati non sono ancora stati rivendicati, ma le autorità del Paese sospettano che si tratti di azioni terroristiche attribuibili al gruppo estremista di Boko Haram.
L’organizzazione jihadista, responsabile di oltre 800 morti da quando il 29 maggio Muhammadu Buhari è diventato presidente, sarebbe stata fondata proprio a Maiduguri ed è particolarmente attiva in questa zona della Nigeria.
Gli attacchi arrivano a un giorno di distanza dall’ultimo audio messaggio diffuso da Boko Haram sui social media, in cui il leader del gruppo estremista Abubakar Shekau afferma che le autorità nigeriane mentano quando dicono che l’esercito avrebbe riguadagnato terreno a svantaggio dei militanti dello Stato Islamico.
“Siamo vivi, io sono vivo, la mia voce si sente ancora meglio che in passato”, ha dichiarato Shekau nel suo messaggio.
Secondo quanto riporta l’Unicef, l’agenzia Onu per l’infanzia, da fine maggio sono oltre 500 mila i bambini costretti a fuggire a causa delle azioni del gruppo jihadista. Prima di loro, già quasi un milione di bambini, di cui circa la metà con meno di cinque anni, avevano cercato rifugio nei Paesi vicini o in altre zone della Nigeria, per sfuggire alla furia di Boko Haram.
In totale, circa due milioni di persone avrebbero lasciato le proprie abitazioni per paura delle azioni terroristiche del gruppo estremista, dall’inizio degli attentati e dei sequestri nel 2009.
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