La polizia in Malesia ha arrestato quindici persone sospettate di avere legami con l’Isis. Secondo le autorità, avevano pianificato un attacco e volevano impossessarsi di agenti chimici per fabbricare materiale esplosivo.
Il capo della polizia malese, Khalid Abu Bakar, ha annunciato che i militanti del gruppo estremista hanno tutti tra i 22 e i 49 anni.
Fra i fermati ci sono anche quattro donne, tra cui un funzionario della polizia e un tecnico aeroportuale, che avevano pianificato di recarsi in Siria e di unirsi all’Isis.
Le autorità hanno riferito che i quindici militanti avevano ricevuto ordine da un uomo malese unitosi all’Isis in Siria di condurre attacchi terroristici in Malesia.
Secondo le ricostruzioni, è emerso che il gruppo aveva anche il compito di far pervenire fondi ad alcuni militanti affiliati all’Isis nel sud delle Filippine, così come quello di contribuire all’arruolamento di nuovi membri tra le fila dei combattenti del sedicente Stato islamico.
Gli arresti giungono a pochi giorni dagli attacchi di Bruxelles di martedì 22 marzo, rivendicati dall’Isis, in cui oltre trenta persone sono rimaste uccise.
Oltre 160 persone sospettate di avere legami con l’Isis sono state arrestate in Malesia nel corso degli ultimi due anni.
Le autorità malesi hanno innalzato il livello d’allerta terrorismo in Malesia da quando lo scorso 14 gennaio l’Isis aveva attaccato la confinante Indonesia, a Giacarta, causando la morte di almeno sette persone, tra cui cinque attentatori. Quella era stata la prima volta in cui l’Isis aveva attaccato l’Indonesia, paese che ospita più musulmani al mondo.
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