Alle 8:46 di mattina dell’11 settembre del 2001, un forte boato sconvolse Manhattan, l’isola che rappresenta la zona centrale della città americana di New York. Gli sguardi dei passanti si concentrarono presto sulla torre nord del World Trade Center – le cosiddette torri gemelle – nella quale si stava sviluppando un incendio.11 settembre torri gemelle riassunto
Dopo gli iniziali interrogativi su cosa fosse avvenuto, alle 9:03 minuti un aereo si schiantò sulla torre sud del World Trade Center. Se in quel quarto d’ora c’erano stati dei dubbi, divenne a quel punto evidente che si trattava di un attacco terroristico.
“Presidente, l’America è sotto attacco,” sussurrò Andrew Card, membro dello staff del Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, mentre quest’ultimo era impegnato in un incontro in una scuola.
Tutti gli Stati Uniti entrarono in stato d’allerta. Aerei militari si alzarono in volo a difendere gli spazi aerei di New York e Washington.
I due velivoli schiantatisi sulle Torri Gemelle non erano stati gli unici ad essere stati dirottati.
Alle 9:27, infatti, un terzo aereo si schiantò contro il pianterreno del Pentagono, l’edificio che ospita il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, a Washington D.C.. Anche un quarto volo fu dirottato e finì per schiantarsi al suolo in Pennsylvania, dopo quella che parve essere una rivolta dei passeggeri, informati di quanto stava avvenendo quel giorno.
Gli attacchi causarono la morte di quasi 3mila persone e il crollo di entrambe le torri del World Trade Center: si trattò quindi del più grande attentato terroristico mai avvenuto prima d’ora.
In poco tempo i media e le autorità individuarono in Osama Bin Laden e in al-Qaeda, l’organizzazione terroristica da lui guidata, i responsabili dell’attentato.
In seguito a questo fatto, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, lanciò la guerra al terrorismo per sconfiggere la minaccia che aveva colpito l’11 settembre l’America, con l’obbiettivo di fermare Osama Bin Laden e la costituzione di nuove organizzazioni di stampo terroristico.
Fu così che nell’ottobre del 2001 gli Stati Uniti diedero inizio alla guerra in Afghanistan, Paese controllato dal gruppo estremista islamico dei taliban e che proteggeva Osama Bin Laden. Entro la fine del 2001, il governo talebano venne rovesciato, ma i guerriglieri, fedeli ai loro ideali, continuarono, e continuano tuttora, una forte attività bellica per cui la guerra in Afghanistan ancora oggi non può essere considerata conclusa.
Osama Bin Laden si rifugiò in Pakistan, presso le zone tribali del nord del Paese, e fu proprio lì che nel 2011 venne ucciso da un’azione dei Navy Seals, un corpo scelto dell’esercito statunitense. (“Gli hanno fatto il lavaggio del cervello”: la madre di bin Laden parla per la prima volta 17 anni dopo l’11 settembre).