L’organizzazione non governativa internazionale Reporters Sans Frontières, fondata nel 1985 in Francia e da allora sempre attenta alla
libertà di stampa e alla promozione del giornalismo d’inchiesta, ha stilato unalista dei 100 “Eroi dell’informazione”.
Si tratta di giornalisti che
si sono particolarmente distinti nel corso dell’ultimo anno per aver fatto
onore al loro mestiere, investigando su temi pericolosi per la loro incolumità
o battendosi affinché la stampa del proprio paese potesse essere più libera.
Molti dei premiati sono infatti provenienti da luoghi
attualmente ancora poco sicuri per la circolazione delle notizie e poco
propensi al pluralismo dell’informazione, come le ex repubbliche sovietiche,
senza dimenticare la Russia di Putin.
In ambito internazionale, spiccano i nomi di Julian Assange, fondatore di Wikileaks, e Yoani Sanchez, blogger cubana che da anni combatte contro le restrizioni imposte dal regime del suo paese.
“Sono molto colpito, anche se non mi definirei un eroe,
visto che faccio solo il mio lavoro di giornalista che vorrei continuare a fare
nel migliore dei modi. Però sono grato a RSF per mantenere alta l’attenzione
sul tema” è stata invece la dichiarazione di Lirio Abbate, giornalista dell’Espresso
tra i due italiani inseriti nella lista.
Abbate, che fu l’unico giornalista
presente alla cattura del capomafia Bernardo Provenzano nel 2006, è attualmente
sotto scorta dopo le sue inchieste su Mafia Capitale, svolte quando ancora la
magistratura non aveva colpito la rete criminale romana.
L’altro eroe italiano è invece Giuseppe Maniaci detto Pino,
siciliano, che dal 1999 porta avanti la coraggiosa impresa nota come Telejato,
telegiornale casalingo da lui condotto e dedicato alla lotta alla mafia proprio
dal cuore del suo potere criminale, Palermo.
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