Ubs salva Credit Suisse: accordo storico in Svizzera. Dalla banca centrale 100 miliardi di liquidità
È ufficiale: la banca svizzera UBS rileverà la rivale Credit Suisse, ormai vicina al default. Un accordo storico, fortemente voluto dalle autorità svizzere per evitare ripercussioni sul sistema finanziario globale.
“Era indispensabile agire rapidamente e trovare una soluzione il più rapidamente possibile”, poiché Credit Suisse è una banca di importanza sistemica, ha detto in una conferenza stampa il presidente della banca centrale svizzera Thomas Jordan.
Ubs riceverà una garanzia di 9 miliardi di franchi svizzeri (9,1 miliardi di euro) sulle perdite di Credit Suisse, messa in ginocchio dalla fuga di depositanti dopo il collasso improvviso, il 10 marzo scorso, della statunitense Silicon Valley Bank. La banca centrale svizzera sosterrà l’accordo fornendo liquidità. L’intesa raggiunta con le autorità prevede infatti un prestito fino a 100 miliardi di franchi, coperto da una garanzia della Confederazione contro il rischio di insolvenza. “L’ampia erogazione di fondi fa sì che entrambe le banche possano disporre della liquidità necessaria”, riporta una nota della banca centrale elvetica. “Con l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è stata trovata una soluzione per assicurare la stabilità finanziaria e tutelare l’economia svizzera in questa situazione straordinaria”, ha detto la Banca nazionale svizzera.
“Un fallimento di Credit Suisse avrebbe provocato gravi perturbazioni dell’economia interna in Svizzera e in altri paesi”, ha spiegato il ministro delle Finanze Karin Keller-Sutter. “L’obiettivo è contribuire alla stabilizzazione dei mercati finanziari internazionali, alla protezione della piazza finanziaria svizzera e all’economia svizzera”, ha detto in conferenza stampa.