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    Ogni anno l’evasione e l’elusione fiscale costano 492 miliardi di dollari a tutto il mondo

    Credit: Plashing Vole / Flickr (CC BY-NC-SA 2.0)

    Otto Paesi sono responsabili di quasi la metà di queste perdite e per questo vogliono bloccare
il trattato globale proposto alle Nazioni Unite
per un’equa tassazione

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 6 Dic. 2024 alle 14:05

    L’ingiustizia fiscale è globale, tanto che ogni anno il mondo perde
492 miliardi di dollari
di tasse a causa
di multinazionali e super-ricchi
che evadono ed eludono le imposte
attraverso i paradisi fiscali. Ma quasi la metà di questa perdita di gettito è dovuta alle politiche adottate da otto Paesi,
che vogliono anche bloccare
il trattato globale proposto alle Nazioni Unite
per un’equa tassazione.

    Come emerge dal rapporto
State of tax justice 2024
dell’ong Tax Justice Network, almeno 347,6 miliardi di dollari
di gettito annuo vanno persi
a causa dello spostamento
all’estero dei profitti societari
e altri 144,8 per effetto
dell’occultamento
di ricchezza nei Paesi offshore
da parte di individui facoltosi.

    Almeno 212 miliardi di dollari
di tasse poi vanno in fumo
ogni anno direttamente
a causa delle politiche
di Australia, Canada,
Israele, Giappone,
Nuova Zelanda, Corea del Sud,
Regno Unito e Stati Uniti,

Non a caso
il 27 novembre scorso,
all’Assemblea generale Onu, questi otto Paesi
hanno anche votato
contro l’avvio dei negoziati
per una convenzione quadro sulla tassazione globale,
su cui gli Stati membri dell’Unione europea
(Italia compresa)
si sono astenuti.

    Intanto, secondo il rapporto, le multinazionali continuano
a trasferire sempre più profitti
nei paradisi fiscali
per pagare meno tasse e hanno perseguito 
pratiche elusive e scorrette
anche dopo i tagli
alle imposte, smentendo
la narrazione delle lobby
e della destra, secondo cui
la “pacificazione fiscale”
aumenta il gettito.

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