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    Tassa di successione: cos’è, a chi spetta, come e quando pagarla

    Di Giulia Angeletti
    Pubblicato il 19 Feb. 2019 alle 07:00 Aggiornato il 27 Feb. 2019 alle 16:36

    Tassa di Successione | Cos’è | Come si paga | Quando | Aliquote | Calcolo

    La tassa di successione è un’imposta che devono pagare coloro i quali ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari e presentano quindi la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate.

    A partire dal 23 gennaio 2017 ogni contribuente ha la possibilità di presentare la dichiarazione di successione e domanda di volture catastali direttamente online; questo grazie ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

    Ma entriamo maggiormente nel dettaglio di cos’è questa imposta, come si calcola e a chi spetta.

    Tassa di successione | Chi deve pagarla 

    La dichiarazione di successione deve essere presentata da uno dei soggetti obbligati all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate della circoscrizione del defunto entro 12 mesi dalla data di apertura della successione.

    Ma chi sono i soggetti obbligati? Devono presentare tale dichiarazione – ai sensi dell’articolo 28, comma 2, del TUS – queste categorie:

    Chi invece non è tenuto a pagare questo particolare tipo di imposta sono i chiamati all’eredità ed i legatari che abbiano rinunciato all’eredità o al legato anteriormente alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di successione ed i chiamati che, non essendo nel possesso dei beni ereditari, abbiano nominato un curatore per l’eredità giacente ai sensi dell’articolo 528 c.c..

    Inoltre, non si è obbligati a pagare la tassa nel caso ricorrano contemporaneamente tutte queste condizioni:

    Tassa di successione | Aliquote e franchigie

    Per quanto riguarda aliquote e franchigie stabilite per l’imposta sulle successioni e donazioni, esse sono previste dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006. Nello specifico le aliquote vengono applicate:

    Inoltre, oltre alle franchigie di 100 mila euro e di 1 milione di euro, ve ne è una ulteriore: si tratta dei trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992.

    Tassa di successione | Come si paga e quando

    L’imposta di successione viene liquidata dall’ufficio sulla base dei dati indicati nella dichiarazione di successione, tenendo anche conto delle eventuali dichiarazioni sostitutive.

    Il pagamento dell’imposta deve essere effettuato entro 60 giorni dalla data in cui è stato notificato l’avviso di liquidazione. Scaduto tale termine possono essere resi applicabili, oltre alle sanzioni, anche gli interessi di mora.

    La tassa di successione può anche essere pagata a rate, attraverso queste modalità:

    La rateazione però non è ammessa per importi inferiori a 1.000 euro. Inoltre, la decadenza è esclusa in caso di “lieve inadempimento”, e cioè in caso di:

    Il lieve inadempimento è applicabile anche al versamento in unica soluzione.

    Per quanto riguarda il pagamento – come già anticipato – l’Agenzia delle Entrate dal 1 gennaio 2019 renderà obbligatoria la presentazione della dichiarazione di successione online tramite i servizi telematici dell’Agenzia.

    A tal fine è possibile utilizzare l’applicativo disponibile sul sito internet dell’Agenzia, installare sulla propria postazione di lavoro il software di compilazione SuccessioniOnLine, compilare il file, allegare i documenti, salvare, accedere ai servizi telematici ed inviare. In alternativa, è possibile rivolgersi ad un intermediario.

    Tassa di successione | E’ previsto un aumento per il 2019?

    Nessun aumento è previsto, relativamente a questa imposta, per il 2019, nonostante fosse stato preventivato nella Legge di Stabilità 2015 un innalzamento delle aliquote dal 4 al 5% per i parenti in linea retta, dal 6 all’8% per gli altri congiunti e al 10% per gli ereditari stranieri.

    Tali aumenti non sono dunque stati confermati, nemmeno nell’ultima Legge di Bilancio.

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