Il Superbonus scende al 70%, il decreto è diventato legge: cosa cambia
Tramonta la stagione del bonus 110%. Ieri il decreto Superbonus è diventato legge con il via libera definitivo dal Senato, senza modifiche rispetto al testo approvato dal governo lo scorso 28 gennaio. È stata quindi confermata senza proroghe la riduzione del bonus sui lavori edilizi per l’efficientamento energetico, passato da inizio anno al 70 percento.
Il Superbonus, introdotto dal secondo governo Conte, consentiva inizialmente di ottenere una detrazione pari al 110% del costo delle ristrutturazione per rendere gli edifici ecocompatibili. Alternativamente, l’impresa edile poteva riconoscere al cliente uno sconto direttamente in fattura, acquisendo il credito fiscale che può essere poi ceduto nuovamente.
Il nuovo decreto prevede solo un’eccezione, molto limitata, per i redditi più bassi e una sanatoria per i lavori non finiti. Per chi non è riuscito a completare i lavori entro la fine del 2023 non sarà quindi necessario restituire le somme già erogate sotto forma di sconto in fattura o cessione del credito.
Per quanto riguarda i proprietari di prima casa con reddito familiare entro i 15.000 euro, è previsto un contributo a copertura delle spese da sostenere nel 2024. Questo potrà essere richiesto se risultava completato a fine 2023 almeno il 60% dei lavori. La stessa misura era prevista anche l’anno scorso e ha avuto una richiesta molto limitata. I fondi stanziati sono 16,441 milioni di euro, il residuo dei 20 milioni messi a disposizione l’anno scorso.
Il decreto prevede anche il ridimensionamento del bonus barriere architettoniche al 75%, limitato ora a pochi interventi. Sarà possibile ricorrervi solo per gli interventi di installazione di ascensori, pedane e montascale. Inoltre è possibile fare ricorso a sconto in fattura o cessione del credito solo per gli interventi sulle parti comuni e per quelli realizzati sulla prima casa dai contribuenti a basso reddito, o con un disabile in famiglia. Sono esclusi da quest’ultima limitazione i lavori avviati o i preventivi pagati entro il 29 dicembre 2023.
Arriva lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito anche per gli interventi nelle zone sismiche. Escludendo i comuni in cui sono in corso interventi di ricostruzione post terremoto, le opzioni sono ammesse solo per chi aveva depositato il progetto entro il 29 dicembre 2023. Per i proprietari degli edifici che hanno solo presentato il progetto, senza avviare i lavori, c’è l’obbligo di stipulare, entro un anno dalla conclusione dei lavori, le cosiddette “polizze catastastrofali” a copertura dei danni causati da calamità naturali.