Superbonus, più tasse per chi vende una casa ristrutturata con il 110%
Chi vorrà vendere un immobile ristrutturato con il Superbonus potrebbe pagare più tasse. Lo prevede una delle misure contenute nella bozza della prossima legge di bilancio, approvata la settimana scorsa dal governo.
L’articolo 18 del testo, che ancora deve essere esaminato dal parlamento, riguarda chi vende un appartamento ristrutturato con il Superbonus prima di cinque anni dalla fine dei lavori e ha optato per lo sconto in fattura o la cessione del credito. In questo caso non sarà più possibile dedurre il costo dalla ristrutturazione per il pagamento dell’imposta al 26 percento sulla compravendita. È escluso chi ha scelto di ricorrere al Superbonus tramite il rimborso della propria Irpef versata.
La misura riguarda l’imposta sulla vendita di immobili, che si applica a chi vende una seconda casa acquistata da meno di cinque anni. Prevede il pagamento del 26 percento sulla differenza tra il valore della vendita e il valore di acquisto, maggiorato delle spese sostenute per il miglioramento dell’immobile. Tra queste ultime, che comprendono spese notarili, le imposte di trascrizione, ipotecaria e catastali, rientrano anche le spese di ristrutturazione come quelle coperte dal Superbonus. Chi ricorre al beneficio introdotto dal governo Conte ha quindi la possibilità di dedurre dal calcolo della cosiddetta plusvalenza le spese per ristrutturare l’immobile, riducendo (o azzerando) l’importo dovuto. Da questa imposta è già escluso chi vende una prima casa o un immobile ereditato.