In un momento particolarmente difficile per l’economia del Paese, il parlamento tunisino ha provato a risollevare la situazione approvando all’inizio di aprile una nuova legge sulle start-up. Un traguardo che il Primo ministro Youssef Chahed ha celebrato pubblicando la notizia su Twitter.
Secondo Edine Touil, dell’organizzazione Tunisian Startups, le startups possono rappresentare una risposta al difficile momento per l’economia del Paese, come ha dichiarato al sito Al-Monitor. La nuova legge prevede fino a otto anni di esenzione fiscale per le startup e un salario garantito dal governo per un massimo di tre dei loro fondatori nel primo anno di attività.
Secondo la Banca Mondiale, la disoccupazione in Tunisia ha toccato il 36 per cento e il deficit di bilancio ha toccato il 6 per cento del PIL, mentre la valuta del Paese, il dinaro, ha subito una svalutazione del 19 per cento contro l’Euro lo scorso anno facendo impennare il prezzo dei beni e dei servizi.
Il primo gennaio 2018 il governo ha approvato la nuova finanziaria, che mira a ridurre l’inflazione e il deficit. Il provvedimento, sostenuto dal Fondo Monetario Internazionale, comprendeva dure misure di austerità che hanno aumentato le imposte su diversi prodotti, causando una serie di manifestazioni di protesta.
Nonostante la difficile situazione economica, negli ultimi anni la Tunisia ha visto una crescita del settore tecnologico pari al 17 per cento.
Secondo i dati diffusi dall’agenzia tunisina Mazam, in tutto il Paese esistono 386 startup, 169 siti per il supporto tecnico e 135 di sostegno finanziario a questi progetti.