Spread oggi in tempo reale: 21 novembre 2019
Qual è il valore dello spread oggi? In questo articolo potete trovare in tempo reale tutti i dati sul differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi. Monitorare costantemente il dato è molto importante: dai valori di questo indicatore economico dipendono infatti molte scelte di politica economica del nostro paese. Ecco allora tutti i dati sullo spread.
Spread in tempo reale: la diretta LIVE
Di seguito il dato di oggi, giovedì 21 novembre 2019:
ore 17,30 – 149,9
ore 17,00 – 149,9
ore 16,30 – 152,2
ore 16,00 – 152,1
ore 15,30 – 152,2
ore 15,00 – 152,4
ore 14,30 – 152,3
ore 14,00 – 152,9
ore 13,30 – 151,9
ore 13,00 – 151,8
ore 12,30 – 151,4
ore 12,00 – 151,8
ore 11,30 – 151,5
ore 11,00 – 151
ore 10,30 – 152,4
ore 10,00 – 151,3
ore 09,30 – 154,2
ore 09,00 – 157
Cosa è lo Spread: significato
Ma così è il differenziale Btp/Bund? Lo spread è un valore che indica la differenza di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi e nello specifico, la forbice tra il rendimento offerto dal Btp (buono del tesoro poliennale emesso dallo Stato italiano) a 10 anni e quello offerto dal suo corrispettivo tedesco, il Bund.
Oggi lo spread viene preso come riferimento per misurare la stabilità economica di un paese in relazione con gli altri paesi. È anche un indice della fiducia dei mercati nei confronti del Paese.
Spread è dunque anche un termine generico che indica semplicemente la differenza esistente fra due valori e assume significato diverso a seconda del contesto. È dal 2011 che il termine è sotto i riflettori e al centro dell’attenzione pubblica, assumendo nello specifico il significato di differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi. All’inizio di quell’anno, il 4 gennaio, era a 173 punti. Dopo un’estate burrascosa e l’avvicendamento a Palazzo Chigi tra Silvio Berlusconi e Mario Monti, a novembre arrivò a quota 528.
Il differenziale Btp/Bund è un indicatore fondamentale per comprendere lo stato di salute dell’economia italiana. Se il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è troppo alto, infatti, salgono molto anche gli interessi sul debito pubblico che l’Italia deve pagare ai suoi creditori.