Voto in Alabama, il sindacato accusa Amazon di aver minacciato il licenziamento dei lavoratori
Il sindacato che ha perso lo storico voto contro Amazon in Alabama ha chiesto l’annullamento dei risultati, accusando l’azienda di aver minacciato la chiusura e il licenziamento dei lavoratori nel caso avessero votato a favore dell’arrivo del sindacato. Nel ricorso depositato lo scorso venerdì 16 aprile ma annunciato ieri, la Retail, Wholesale and Department Store Union (Rwdsu) ha anche accusato Amazon di aver licenziato un dipendente favorevole al sindacato.
Nell’arco di 50 giorni a partire da inizio febbraio, i lavoratori del magazzino di Bessemer hanno votato per corrispondenza il più grande voto mai affrontato da Amazon per la formazione di un sindacato in una propria struttura. Su 3.117 voti totali, circa il 53 percento dei lavoratori nel magazzino, ben 1.798 hanno votato contro il sindacato e 738 a favore.
Nel suo ricorso, la Rwdsu ha anche rivolto diverse accuse al gruppo di Seattle per una casella di posta installata nel parcheggio del magazzino e controllata da telecamere. Secondo il sindacato potrebbe aver dato l’impressione ai lavoratori di essere controllati, scoraggiando molti dal prendere parte al voto.
“Senza intimidazioni”
La campagna per portare il sindacato a Bessemer, la seconda a essere arrivata al voto nella storia di Amazon, è iniziata nell’estate del 2020 e ha incassato il sostegno di alcuni tra i principali esponenti del partito democratico, tra cui Bernie Sanders e Joe Biden. Prima della fine del voto, il presidente statunitense aveva ricordato come ogni lavoratore dovrebbe poter scegliere liberamente se aderire a un sindacato “senza intimidazioni o minacce dai datori di lavoro”. I lavoratori chiedevano miglioramenti nei carichi e nei ritmi di lavoro, che prevedono due pause di mezz’ora per turni da 10 ore trascorse in piedi. Molti hanno protestato per il controllo del tempo trascorso “off task” (fuori incarico), che rende complicato anche prendere pause per andare in bagno. Amazon afferma invece di offrire già più del doppio del salario minimo in Alabama e di fornire ai lavoratori assicurazione e benefit.
Durante le fasi finali della campagna, Amazon ha anche tentato di smentire uno dei problemi più controversi riguardanti le condizioni di lavoro degli autisti, in molti casi costretti a fare i loro bisogni all’interno di bottiglie e sacchetti per l’intensità dei turni di lavoro. L’azienda ha successivamente preso le distanze dal tweet pubblicato dal proprio account ufficiale.