Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Economia
  • Home » Economia

    Non solo carburante e autostrade, nel 2023 più cari anche metro e bus: “Una stangata da 2.400 euro a famiglia”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 3 Gen. 2023 alle 07:33

    Sarà di circa 2.400 euro la “stangata” per le famiglie italiane per i rincari nel 2023 calcolata dalle associazioni di consumatori: dopo l’aumento del costo del carburante per effetto del mancato rinnovo del taglio alle accise in Manovra e quello dei pedaggi autostradali, lievitano anche i prezzi del trasporto pubblico locale, come metropolitane e autobus.

    Secondo quanto evidenzia Assoutenti, a Napoli il biglietto è già salito da qualche mese da 1 euro a 1,20 euro, mentre Milano si prepara dal 9 gennaio a vedere aumentare il ticket singolo di 20 centesimi, arrivando a costare 2,20 euro.

    Balzo in avanti del 33% per il tagliando corsa unica di Roma, che passerà da agosto 2023 dagli attuali 1,50 euro a 2 euro. E ancora, a Parma l’aumento sarà di 10 centesimi, da 1,50 a 1,60 euro, idem a Foggia dove arriverà a costare “soltanto” un euro.

    Rialzi che vanno a sommarsi a quelli che riguardano i caselli delle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia, già aumentati del 2% dal 1 gennaio e pronti a un ritocco dell’1,34% dal primo luglio prossimo.

    Sempre secondo una elaborazione Assoutenti, per andare da Roma (Sud) a Milano (Ovest), ad esempio, il pedaggio salirà dai 46,5 euro del 2022 agli attuali 47,3 euro, per poi raggiungere 48 euro a luglio. L’associazione a tutela dei consumatori ipotizza anche un aggravio di spesa media di 366 euro annui a famiglia per l’aumento dei costi del carburante.

    “Sui trasporti gli italiani andranno incontro ad una vera e propria stangata nel corso del 2023”, afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. “La cosa peggiore – aggiunge – è che si tratta di rincari del tutto ingiusti, con i consumatori chiamati a pagare il conto della crisi economica in atto. La scelta del governo Meloni di non prorogare il taglio delle accise è sbagliata, perché gli aumenti dei listini alla pompa produrranno rincari a cascata per beni e servizi in tutti i settori”.

    Il Codacons, stima una stangata di +2.435 euro a famiglia per l’anno che è appena iniziato: cifra che “non tiene conto dei possibili aumenti delle bollette di luce e gas”, avverte l’associazione dei consumatori.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version