Reddito di cittadinanza Molise: il caso Pizzone
In Molise dal reddito di cittadinanza si passa al reddito di residenza attiva. Il 16 settembre 2019 sarà pubblicato nel Bollettino della Regione il bando che stanzia 700 euro mensili per chi prende la residenza in uno dei paesi che maggiormente si stanno spopolando. Fondamentale aprire un’attività nel comune del Molise per almeno cinque anni. Si comincia con il comune di Pizzone, provincia di Isernia, dove, riporta il quotidiano online Corriere della Sera, sono rimasti soltanto 300 abitanti. Mancano alimentari, negozi e farmacia e l’unico esercizio pubblico è il bar, che oltre a caffè e cornetto vende pane, latte e poco altro.
Da qui, dalla volontà di ripopolamento delle aree più disagiate, l’idea del bando proposto da Antonio Tedeschi, consigliere della giunta di centrodestra presieduta dal sindaco Donato Toma. La Regione ha accolto la proposta e ha messo in campo una strategia in favore di quei 100 Comuni molisani su 136 che hanno ormai meno di duemila abitanti.
Inizialmente, la giunta regionale aveva pensato a una legge, poi per fare più in fretta è stata scelta una strada diversa. Per sostenere il progetto la Regione ha stanziato un milione di euro, attingendo a un fondo vincolato del ministero dello Sviluppo che lo ha autorizzato.
Per candidarsi al “reddito di residenza attiva” per Pizzone (Molise) c’è tempo 60 giorni. Dopo l’entusiasmo dimostrato da molti, soprattutto sui social network, la Regione ha precisato che le domande saranno controllate attentamente per evitare che le proposte di trasferimento in Molise siano soltanto un sistema per sbarcare il lunario. La volontà di ridare vita a Pizzone deve essere reale e concreta.
Perché il “reddito di residenza attiva” non è un’altra forma di reddito di cittadinanza.