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    Nuovo accordo tra Philip Morris Italia e il Ministero dell’Agricoltura per investimenti a sostegno della filiera tabacchicola

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 29 Nov. 2024 alle 10:58 Aggiornato il 29 Nov. 2024 alle 10:59

    Philip Morris Italia e il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste hanno siglato un nuovo accordo pluriennale rilanciando l’impegno per la competitività, la trasformazione e la sostenibilità della filiera tabacchicola nazionale. Per la prima volta dall’inizio della sottoscrizione degli accordi con il Ministero, di cui l’azienda è stata pioniera a livello nazionale sin dai primi anni duemila, l’intesa estende l’orizzonte temporale della collaborazione strategica fino a dieci anni, traguardando l’anno commerciale 2033-2034 con investimenti complessivi fino a 1 miliardo di euro. Il nuovo accordo prevede l’impegno di Philip Morris ad acquistare circa la metà della produzione totale di tabacco greggio italiano, confermando l’azienda come il maggiore investitore privato nella filiera tabacchicola italiana, la più importante in Europa in termini di volumi. L’azienda – che a partire dal 2011 è stata la prima a siglare impegni pluriennali attraverso un accordo unico nel suo genere, che prevede una filiera verticalmente integrata e senza intermediazioni – con questa firma pone le basi per una visione di lungo termine, elemento essenziale per garantire sostenibilità e programmazione strategica per la filiera agricola.

    “È con grande orgoglio che annunciamo un accordo quadro che guarda ancora più avanti rispetto a quanto fatto nel recente passato: un orizzonte temporale di dieci anni, per un investimento totale che ammonterà fino a un miliardo di euro e che si aggiunge agli oltre 2 miliardi già investiti a partire dai primi anni duemila – ha dichiarato Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato Philip Morris Italia – Con questo accordo la filiera tabacchicola italiana si conferma al centro dell’ecosistema di Philip Morris in Italia, una filiera integrata end-to-end collegata ai prodotti senza combustione, che oggi coinvolge circa 41mila persone su tutto il territorio nazionale in ambito agricolo, manifatturiero e di servizi, contribuendo attivamente all’ambiziosa visione di costruire un futuro senza fumo”.

    “Oggi abbiamo firmato un accordo estremamente importante per il settore, per durata e quantità di prodotto acquistato, la cui valenza è di sicuro impatto per le politiche che riguarderanno anche altri ambiti dell’agricoltura, comparto al quale nella sua interezza, assieme al ministro Lollobrigida e a tutto il governo Meloni, intendiamo assicurare il massimo supporto, per affrontare le sfide commerciali e produttive con fiducia e prospettive di crescita adeguate al valore effettivo del nostro settore primario” – ha dichiarato il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste, Sen. Patrizio La Pietra.

    L’intesa con il MASAF tiene conto non solo della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) in scadenza nel 2027, ma anche di quella futura, che entrerà in vigore nel 2028 fino al 2034, con l’intento di tutelare e promuovere la filiera tabacchicola italiana anche con riferimento alle sfide che il comparto dovrà affrontare sul piano nazionale, europeo e internazionale, attuando un modello di filiera integrata agro-industriale di cui Philip Morris è fra i più significativi interpreti in Italia. L’accordo, inoltre, riconosce l’importanza di contrastare sempre più efficacemente il problema del “caporalato” attraverso la diffusione e l’implementazione di linee guida in merito come le Buone Pratiche di Lavoro Agricolo (ALP) di Philip Morris International, promuovendo altresì iniziative volte alla continua innovazione del settore, alla sostenibilità e allo sviluppo di competenze, nonché la realizzazione e divulgazione di ricerche e analisi di settore, con particolare attenzione ai temi dell’innovazione, della sostenibilità e dello sviluppo di competenze, che da sempre caratterizzano questa filiera.

    La firma dell’intesa conferma il percorso intrapreso da Philip Morris a partire dai primi anni 2000 nello sviluppo di un modello innovativo di coltivazione del tabacco che ha garantito nel corso degli anni sostenibilità economica a circa 1000 imprese tabacchicole, attive nelle principali regioni tabacchicole italiane: Campania, Umbria, Veneto e Toscana, con un impatto diretto, indiretto e indotto stimato in circa 28.700 addetti[1] alla fase di coltivazione e trasformazione primaria.

    [1]Stima The European House Ambrosetti sul modello “4 Capitali”.

    La filiera integrata di Philip Morris Italia

    Philip Morris International (PMI) sta vivendo una profonda trasformazione, che riguarda la propria mission e identità. L’obiettivo dell’azienda, in Italia come nel resto del mondo, è quello di costruire un futuro senza fumo. Un futuro, cioè, in cui tutti i fumatori adulti che diversamente continuerebbero a fumare decidano di abbandonare le sigarette per passare a nuovi prodotti senza combustione, valide alternative al fumo tradizionale. Si tratta di un obiettivo ambizioso, che ha richiesto all’azienda una profonda trasformazione del proprio modello di business e della propria organizzazione, e che necessita di competenze nuove e di altissimo livello in ogni ambito.

    Per raggiungere questo obiettivo, dal 2008 l’azienda ha investito oltre 12.5 miliardi di dollari per sviluppare, sostanziare scientificamente e commercializzare i prodotti senza combustione. I progressi verso il traguardo sono incoraggianti: secondo gli ultimi dati disponibili IQOS – il principale prodotto senza combustione di PMI – è in vendita in 90 mercati, e circa 36.5 milioni di adulti in tutto il mondo sono passati ai prodotti senza combustione di PMI. In Italia, oltre 2 milioni di fumatori adulti sono passati ad IQOS e hanno abbandonato del tutto le sigarette tradizionali.

    L’Italia è il cuore pulsante di questa trasformazione, grazie all’apporto di una filiera integrata end-to-end che parte dall’agricoltura 4.0 e coinvolge la manifattura d’eccellenza collegata ai prodotti innovativi senza combustione, passando per ricerca e sviluppo, formazione, servizi avanzati al consumatore e gestione del prodotto a fine vita. La filiera italiana di Philip Morris coinvolge circa 8000 imprese italiane di fornitura e servizi, di cui circa 1000 attive nel settore agricolo, e genera occupazione per circa 41.000 persone su tutto il territorio nazionale.

    L’impegno per la sostenibilità

    Philip Morris presta particolare attenzione alla sostenibilità delle proprie attività, tanto da farne un asset strategico che coinvolge la propria catena del valore italiana nella sua interezza. Non si tratta soltanto di sostenibilità ambientale, che vede l’azienda impegnata nell’implementazione di strategie di decarbonizzazione delle attività produttive e di efficientamento idrico in ambito agricolo e industriale, ma anche di sostenibilità economica e sociale, rivolta a promuovere il territorio e le 41mila persone parte della filiera.

    A completare quest’ultima, aggiungendo un ultimo tassello, nel gennaio 2024 Philip Morris Italia ha lanciato “REC – Riciclo per economia circolare”, un progetto totalmente dedicato ai rifiuti di IQOS e Lil, che punta a raccogliere entro il 2024 fino a 500mila dispositivi non più utilizzabili con un obiettivo di recupero in media di oltre l’80% delle materie prime presenti nei device, tra cui materiali plastici e metallici, magneti, batterie agli ioni di litio e circuiti. Nell’autunno del 2024 Philip Morris ha annunciato di aver raggiunto e superato in anticipo l’obiettivo di raccolta di 500mila dispositivi.

    Nel mese di aprile al progetto REC si è aggiunto “IQOS Refreshed”, l’usato premium che ha l’obiettivo di dare una seconda vita ai dispositivi IQOS ILUMA, contribuendo a ridurre la creazione di rifiuti elettronici.

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