QUOTA 100 SPOT – Lo spot televisivo del governo che si propone di spiegare il funzionamento di Quota 100 sembrerebbe contenere elementi ingannevoli.
La pubblicità sulla riforma tanto voluta dalla Lega di Matteo Salvini che permette di uscire con anticipo dal lavoro con 62 anni di età e 38 di contribuzione versata, infatti, fa riferimento all’assenza di penalizzazioni se si fa richiesta di accesso a questo meccanismo di prepensionamento.
In realtà, però, dire “senza penalizzazioni” non è un’informazione corretta e completa: andare in pensione con Quota 100, infatti, implica un taglio – soprattutto per quanto riguarda la parte calcolata con metodo contributivo – dovuto alla minor contribuzione versata e all’aumento della speranza di vita (conseguente al fatto di smettere prima di lavorare).
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Altra questione resa ingannevole è quella relativa al completo “smantellamento della riforma Fornero”: per come se ne parla nella pubblicità, infatti, i cittadini potrebbero aver capito che anche il meccanismo di calcolo contributivo con gli aggiustamenti automatici delle prestazioni sulla base dei contributi pagati e della speranza di vita sia stato cancellato. In effetti, anche in questo caso, non è esattamente così e i contribuenti dovrebbero avere contezza di tutti i dettagli della riforma.
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In conclusione vengono sollevati altri dubbi e perplessità quando nello spot si afferma che “con Quota 100 finalmente si può” smettere di lavorare in anticipo. Ma la riforma non dovrebbe, più che invogliare i lavoratori a lasciare prima il servizio, ridefinire i criteri per il pensionamento al fine di riparare all’allungamento conseguente alla legge di Elsa Fornero?
Di nuovo, in effetti, l’esecutivo giallo-verde sembra parlare alla pancia degli elettori, enfatizzandone i sentimenti meno razionali. Ma d’altronde – con le elezioni europee alle porte – non si tratta dei primi messaggi propagandistici del leader del Carroccio: non è forse proprio lui ad aver più volte sottolineato che “grazie a Quota 100 i lavoratori potranno tornare a una vita normale”?
Quota 100 spot | Le parole di Elsa Fornero
È stata la stessa Elsa Fornero, ospite di Giovanni Floris nella trasmissione Di Martedì, a segnalare questi elementi ingannevoli sostenendo che “informare significa che i cittadini dovrebbero sapere che hanno la possibilità di andare in pensione prima rinunciando a una parte della pensione perché il metodo in vigore dal 2012 implica che se si va in pensione prima si prende meno“.
La ex ministro del Lavoro, inoltre, ha criticato non solo i contenuti dello spot governativo, ma anche la sua parte estetica: “Io non vedo un 62enne con la barba e i capelli bianchi. È veramente una rappresentazione che vuole illudere le persone”.