Ad oggi sono più di 60mila le domande presentate dai lavoratori per andare in pensione con Quota 100, la riforma previdenziale tanto voluta dalla Lega di Matteo Salvini e approvata nel “decretone” contenente anche il reddito di cittadinanza.
L’Inps ha infatti fornito i dati aggiornati alle ore 12 di venerdì 22 febbraio, illustrando nel dettaglio la provenienza geografica delle domande e le altre caratteristiche di chi vuole uscire dal lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi versati.
Proprio questi, in totale, sono 63.414, in maggioranza uomini, a riconferma di quanto è stato più volte denunciato negli scorsi mesi. Le richieste, infatti, arrivano molto meno dalle donne, le quali sembrano quindi essere quelle penalizzate dalla nuova misura. Quota 100, infatti, proprio per come è stata finora impostata e costruita, avvantaggia chi dispone di carriere contributive lunghe e senza brusche interruzioni.
La differenza, d’altronde, sul numero delle richieste per i due sessi è più che evidente: finora ad aver presentato domanda sono stati 47mila uomini contro 16 mila 300 donne.
I dati dell istituto di previdenza, comunque, consentono – come anticipato – di fare anche ulteriori analisi sulle caratteristiche dei richiedenti dell’anticipo pensionistico. Da queste emerge che la fascia di età che vede più richieste per Quota 100 è tra i 63 e i 65 anni (circa 29.500 persone); 21mila domande sono giunte invece da chi ha al massimo 63 anni e 13 mila da chi ne ha più di 65.
Per quanto riguarda infine i dati sulla provenienza geografica delle domande, l’Inps fornisce la possibilità di conoscere esattamente quali siano le province in cui sono state presentate più domande. In testa c’è – come prevedibile – Roma: dalla capitale sono infatti giunte 4.752 domande.
A lei fa seguito Napoli con 2.953 domande e Milano con 2.476. Restano decisamente indietro tutte le altre città, a partire da Palermo (1.830), Torino (1.669), Bari (1.574), Catania (1.559), Salerno (1.337) e Firenze (1.149). Poco meno di mille domande sono poi giunte da Cagliari, Bologna, Genova e Cosenza.
Molto alto, infine, in generale, il dato in alcune regioni del Sud: parliamo ad esempio della Sicilia.