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Pensioni news – Ad oggi, 9 maggio 2019, sono 130mila le domande giunte all’Inps per poter andare in pensione con Quota 100.
Come sempre è stato lo stesso istituto di previdenza a comunicare il dato aggiornato al pomeriggio dell’8 maggio 2019: con precisione, si tratta di 129.758 richieste giunte da chi vuole beneficiare del nuovo meccanismo di anticipo pensionistico introdotto dal governo Conte con l’approvazione del Dl 4/2019 e la sua successiva conversione in legge (29 marzo 2019).
Andando nel dettaglio, la maggior parte delle domande – ben 58.582 – sono giunte da richiedenti con un’età compresa fra i 63 e i 65 anni, mentre gli under 63 a voler accedere a Quota 100 sono stati 45.301; le domande giunte da chi ha più di 65 anni, infine, sono 25.875. Passando poi ad un’analisi per genere, 95.885 richieste sono giunte da uomini.
Questi dati arrivano proprio dopo che l’Unione europea ha bocciato la riforma previdenziale Quota 100, come anche il reddito di cittadinanza, quindi le due misure cardine del governo Lega-M5s: la Commissione Ue, infatti, ha fatto delle previsioni economiche che vedono un impatto negativo sul deficit (+2.5%) prima che su occupazione (+11%) e debito pubblico (+133.7% nel 2019 e + 135.2% nel 2020).
Da Bruxelles, infatti, sostengono che “la spesa pubblica aumenterà in modo significativo a seguito dell’introduzione del reddito di cittadinanza e di diverse disposizioni in materia di pensioni, tra cui un nuovo regime di prepensionamento”. Non solo, perché l’impatto temuto è anche quello sui dati relativi, appunto, agli occupati: questo è previsto in crescita proprio perché i beneficiari dell’assegno verranno conteggiati come disoccupati.
Motivo per cui l’Ue continua a domandare all’Italia l’applicazione di politiche economiche maggiormente sostenibili e soprattutto “orientate verso la riduzione dell’alto debito”. A seguito di queste valutazioni sempre da Bruxelles è giunto il taglio alle stime di crescita per quanto riguarda il nostro paese nel 2019: dal +0.2% che era stato stimato lo scorso febbraio, infatti, siamo passati ad un +0.1%.
Secondo le stime contenute nel documento “European Economic Forecast Spring 2019” l’Italia potrà tornare a crescere nel 2020, anno in cui si attende un +0.7%, quando però l’area euro crescerà più del doppio, cioè dell’1.5%.
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