Un calo del 9% nel 2020 per poi rimbalzare del 6% nel 2021. Queste le stime relative al Pil italiano contenute nella Nota di aggiornamento del Def che il governo si appresta a presentare domani in consiglio dei ministri. Secondo fonti di governo, nel vertice di questa sera a Palazzo Chigi si è trovato un accordo tra i partiti di maggioranza. Domenica ci sarà l’approvazione definitiva.
Il Recovery Fund permetterà una ripresa degli investimenti pubblici, che favorirà una discesa già nel 2021 del rapporto Debito/Pil, stimato però per quest’anno al 158%. Il rapporto deficit/Pil è stimato al 10,8% nel 2020, ma scenderà al 7% nel 2021, al 4,7% nel 2022 e al 3% nel 2023. Nel Nadef il governo ha deciso “un’espansione fiscale molto significativa” con un deficit 2021 fissato al 7%”, ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a DiMartedì, su La7. Per il prossimo anno il governo prevede margini di manovra in deficit per circa 21-22 miliardi, 1,3 punti di Pil.
Gualtieri ha anche sottolineato come la crescita 2020 sia valutata, nella Nadef, a un calo del 9%, “considerato fino a poco tempo fa troppo ottimistico”, e che fra i programmi c’è quello di “rendere strutturale Industria 4.0” e la riforma fiscale, che vedrà una rimodulazione delle aliquote. nella Nota di aggiornamento del Def si è deciso “un deficit del 7%, contro un tendenziale che era a 5,7%, con una espansione fiscale molto significativa”, aggiunge il ministro, seguendo anche i suggerimenti delle istituzioni internazionali a non attenuare lo stimolo di bilancio troppo presto. Gualtieri ha aggiunto che grazie al Recovery il governo punta a una Manovra 2021 da 40 miliardi di euro.
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