Lettera Ue Italia debito eccessivo | Bruxelles | Debito italiano
Lettera Ue Italia debito eccessivo – Le voci si rincorrevano ormai da qualche giorno, e alla fine è arrivata. Bruxelles, passata l’onda delle Elezioni europee 2019, torna alla carica con Roma, e invia una lettera per chiedere spiegazioni sul debito pubblico eccessivo.
“Sulla base dei dati notificati per il 2018, è confermato che l’Italia non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018”, questo il richiamo della lettera di Bruxelles all’Italia.
Nella lettera inviata al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, spiegano che la Commissione “valuta la preparazione di un rapporto in base all’articolo 126.3 del trattato, su cui il Comitato economico e finanziario (Efc) darà la sua opinione”.
I commissari ricordano quindi che gli Stati membri possono evidenziare fattori rilevanti che possono aiutare a comprendere complessivamente “in termini qualitativi l’eccesso rispetto al parametro di riferimento”. Per questo, per permettere alla Commissione di prendere interamente in considerazione le informazioni aggiornate sui fattori rilevanti, “apprezzeremmo – scrivono Moscovici e Dombrovskis – di ricevere una risposta entro il 31 maggio”
L’Unione europa ha quindi intenzione di avviare una procedura di infrazione per debito eccessivo. La procedura potrebbe concludersi con una sanzione da ben 3,5 miliardi di euro.
Nell’ultimo anno il debito pubblico italiano ha toccato il 132,2 per cento del prodotto interno lordo. Qui abbiamo spiegato cos’è il debito pubblico, a quanto ammonta quello italiano e perché se ne sta parlando tanto in queste ultime settimane.
Salvini ha già detto che è urgente ridiscutere con le autorità comunitarie i vincoli di bilancio.
Solo alcune settimane fa il vicepremier aveva detto: “Se servirà infrangere alcuni limiti del 3 per cento o del 130-140 per cento, tiriamo dritti”, facendo schizzare lo spread a quota 290.
“Credo che la Commissione europea debba e possa prendere atto che i popoli ieri hanno votato per il cambio e la crescita: quello che è chiaro che non si alzano le tasse, che l’aumento dell’Iva non esiste”, ha detto vicepremier, reduce da un grande successo elettorale.
Lettera Ue Italia debito eccessivo | Il testo della lettera
“Sulla base dei dati notificati per il 2018, è confermato che l’Italia non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018”. È quanto si legge nella lettera inviata dal vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e dal commissario all’Economia, Pierre Moscovici, al ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Secondo la lettera, Dombrovskis e Moscovici confermano l’intenzione di preparare un rapporto sul debito in virtù dell’articolo 126.3 del trattato, che costituirebbe il primo passo di una procedura per deficit eccessivo. Sul rapporto il Comitato Economico e Finanziario (dove sono rappresentati i governi) “dovrà dare la sua opinione”, si legge nel testo. Con la lettera Dombrovskis e Moscovici chiedono all’Italia di presentare i “fattori rilevanti” che giustificherebbero la violazione delle regole e di ricevere una risposta “entro il 31 maggio 2019”.
La lettera contiene l’entità della deviazione dagli impegni 2018 e 2019.
La lettera firmata dai commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis chiede al ministro Giovanni Tria i motivi che hanno portato l’Italia a deviare dagli impegni del Patto di Stabilità.
In particolare, chiede di specificare i fattori rilevanti che hanno portato al peggioramento del deficit strutturale e quindi all’aumento del debito. La lettera riprende le fila della situazione dei conti pubblici partendo dalle raccomandazioni di maggio 2018, che chiedevano all’Italia un miglioramento di 0,3 per cento del saldo strutturale per il 2018, e di 0,6 per cento nel 2019.
Lettera Ue Italia debito eccessivo | La manovra
Dopo l’accordo di dicembre sulla manovra, per evitare di aprire la procedura per debito eccessivo all’Italia venne concesso di fare uno sforzo pari a zero per il 2018, purché vi fosse un miglioramento nel 2019. Ma i dati definitivi di Eurostat per il 2018, pubblicati ad aprile, indicano che c’è stato un peggioramento strutturale sia sul 2018 (peggioramento di 0,1 per cento), sia sul 2019 (peggioramento di 0,2 per cento).
Sui due anni (base alla quale si guarda per valutare il rispetto dei criteri del Patto) c’è stato un peggioramento di 0,3 per cento. Partendo dalle richieste Ue (0,3 per cento nel 2018 e 0,6 per cento nel 2019, cioè 0,9 per cento sui due anni), e sottraendo la massima deviazione consentita dalle regole (0,5 per cento), l’Italia avrebbe dovuto assicurare almeno lo 0,4 per cento.
Invece, secondo le stime Ue, il saldo strutturale, sempre sui due anni, è peggiorato di 0,3 per cento. Ne deriva un ‘buco’ di 0,7 per cento, ovvero oltre 11 miliardi di euro. Nella lettera la Commissione riprenderà queste cifre, che portano ad una ‘deviazione significativa’ dagli impegni.
Pur non quantificando la richiesta di una manovra correttiva, darà però l’idea della deviazione e sottolineerà la necessità di misure aggiuntive per rientrare nei parametri. Bruxelles invierà lettere di richieste di chiarimenti anche altri tre Paesi, tra cui il Belgio, per i quali sta preparando i rapporti sul debito (126.3).
La risposta del governo italiano
Bruxelles darà al Governo 48 ore per rispondere. Secondo quanto si apprende, la risposta italiana deve quindi arrivare entro venerdì.