Giovedì 27 settembre, al termine del vertice a palazzo Chigi per la presentazione della Nota di aggiornamento al Def, il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato che sono state trovate le risorse iniziali per l’introduzione del reddito di cittadinanza.
Nella Nota sono stati inseriti anche gli altri due punti centrali del programma dei 5 Stelle: la flat tax e le pensioni minime.
Inizialmente saranno stanziati 10 miliardi, che riguarderanno circa 6,5 milioni di persone che attualmente si trovano sotto la soglia di povertà. Altri 2 miliardi serviranno alla riforma dei centri per l’impiego, che dovranno gestire le pratiche amministrative.
Cos’è
Il reddito o pensione di cittadinanza è la misura voluta dal Movimento 5 stelle per integrare il reddito di persone e famiglie che non arrivano alla soglia della povertà, stabilita dall’Istat a 780 euro al mese.
Può quindi essere elargito interamente (disoccupati o inoccupati) o solo parzialmente (lavoratori o pensionati), come forma di integrazione a uno stipendio o a una pensione già esistente.
A chi è rivolto
I requisiti per beneficiare del reddito di cittadinanza:
- la maggiore età
- essere disoccupati/inoccupati, oppure
- percepire uno stipendio inferiore ai 780 euro, oppure
- percepire una pensione inferiore ai 780 euro
Le condizioni per riceverlo
Il reddito di cittadinanza non è rivolto a ogni singola persona ma al nucleo familiare nel suo complesso, il che vuol dire che una sola famiglia può ottenere il reddito di cittadinanza anche se in quel nucleo familiare vi siano più persone con un salario inferiore ai 780 euro. Dunque un “solo” reddito di cittadinanza a famiglia.
Se si è in possesso dei requisiti, si può fare domanda ai centri per l’impiego. Questi uffici gestiranno le richieste e monitoreranno la persistenza delle condizioni necessarie.
Per evitare che il reddito di cittadinanza si trasformi in un incentivo alla inoccupazione o al lavoro nero, i disoccupati dovranno iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare corsi di qualificazione professionale e non potranno rifiutare tre offerte di lavoro consecutive.
Cos’altro prevedeva il programma dei 5 Stelle sul reddito di cittadinanza
In passato Di Maio ha assicurato che la riforma sarà avviata da metà marzo 2019.
Nel programma del Movimento 5 Stelle erano previsti incentivi alle imprese che decidono di assumere persone che ricevono il reddito di cittadinanza.
Era inoltre previsto che nei centri per l’impiego si svolgessero corsi di formazione per nuove imprese, e che i beni e i terreni del demanio venissero utilizzati come sedi di start-up innovative e imprese agricole.