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    Di Maio stampa 6 milioni di tessere per il reddito di cittadinanza ma la legge non c’è ancora

    Il vicepremier Luigi Di Maio. Credit: Afp/ Gabriele Maricchiolo/NurPhoto

    Il vicepremier e ministro del Lavoro ha avviato l'operazione di sostegno alla povertà prevista dalla manovra

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 24 Nov. 2018 alle 11:30 Aggiornato il 21 Apr. 2019 alle 16:20

    Il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha dato mandato “di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche” necessarie per beneficiare del reddito di cittadinanza.

    Ospite della trasmissione di La7 Piazzapulita di giovedì 22 novembre, il vicepremier, sollecitato dal padrone di casa Corrado Formigli, ha spiegato come il reddito di cittadinanza sarà “il più grande investimento sul capitale umano”. Ogni beneficiario riceverà “una tessera a casa ed una serie di impegni da prendere. Ho già dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche”, aggiunge.

    “Avrete tutti i parametri a breve”, specifica il vicepremier, in merito alle regole del provvedimento. A proposito della distanza da casa delle offerte di lavoro, il ministro del Lavoro spiega che non sarà definita per “raggio di chilometri”, ma “per macroaree”.

    Non ci sarà alcun rischio di alimentare il lavoro nero, perché chi riceve il reddito di cittadinanza “non avrà il tempo. Queste persone saranno impegnate per tutta la giornata”, spiega ancora Di Maio. Per ora, però, non esiste ancora un provvedimento di legge specifico in dirittura d’approvazione.

    Il reddito di cittadinanza

    È la proposta simbolo del Movimento Cinque Stelle, il cavallo di battaglia in campagna elettorale e una delle priorità dell’agenda del governo giallo-verde.

    A settembre 2018 il reddito di cittadinanza è entrato ufficialmente nella nota di aggiornamento del Def. (Qui tutti le ultime notizie sul reddito di cittadinanza). 

    Il reddito di cittadinanza potrebbe vedere la luce da marzo o aprile 2019. Qui tutto quello che c’è da sapere sulla manovra da 37 miliardi approvata, dopo giorni di tensioni, dal Consiglio dei ministri la sera di lunedì 15 ottobre e inviata alla Commissione europea.

    Il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza partiranno nei primi tre mesi del 2019. Il contributo da 780 euro, secondo quanto è stato annunciato, verrà caricato sul bancomat e ci sarà un monitoraggio degli acquisti. La misura costa 9 miliardi a cui si aggiunge un miliardo per il rafforzamento dei centri per l’impiego.

    Reddito di cittadinanza: le coperture finanziarie

    Come previsto dalla Nota di aggiornamento al Def, inizialmente saranno stanziati 10 miliardi, che riguarderanno circa 6,5 milioni di persone che attualmente si trovano sotto la soglia di povertà.

    Altri 2 miliardi serviranno alla riforma dei centri per l’impiego, che dovranno gestire le pratiche amministrative.

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