Offerte lavoro online 2 euro l’ora
Offerte lavoro online 2 euro l’ora | Ci risiamo. Complice l’inizio della stagione estiva, sui social e sui siti di ricerca lavoro hanno iniziato a moltiplicarsi le offerte di occupazione al limite della legalità. Soprattutto nei gruppi Facebook “Cerco e offro lavoro” di varie città del Sud Italia, ogni giorno vengono pubblicati annunci che nascondono non poche insidie.
Tipicamente, le condizioni di lavoro delle offerte più sgradevoli vengono rivelate solamente in privato oppure in fase di colloquio. Orari infiniti, paghe da fame, “assunzioni” in nero, nessun tipo di copertura assicurativa. “Questo c’è e se hai bisogno ti accontenti” è il refrain che i candidati si sentono ripetere. La minaccia, poi, è sempre la stessa: “Se non ti va bene, c’è la fila fuori per questo posto”.
Leggi e regole sembrano essere ignorate da questi datori di lavoro, il nero, soprattutto durante la stagione estiva, è dilagante.
Ci sono però esercenti meno furbi che questi annunci di lavoro in nero hanno il coraggio di pubblicarli in chiaro, con tanto di dettagli sulla paga da fame che offrono. Èper esempio il caso di uno sgrammaticato annuncio apparso nel pomeriggio di domenica 7 luglio sul gruppo Facebook “Offro /Cerco lavoro a Palermo”.
“Salve a tutti, cerco ragazzo che sappia fare panini o ragazza per servizio ai tavoli presso Isola delle Femmine panineria pizzeria. 20 euro mezza giornata, dalle 4 e 30 del pomeriggio fino a mezzanotte circa”, si legge nel post.
Facciamo qualche conto? La mezza giornata è quasi una giornata piena di lavoro, pari a 7 ore e mezza. Dividendo la paga offerta per il numero delle ore richieste viene fuori che il datore di lavoro ha in mente di offrire ben 2,67 euro all’ora in nero.
Subissata da decine e decine di critiche e segnalazioni dagli utenti del gruppo, l’autrice dell’offerta ha cancellato il post. Poche settimane fa si è molto parlato delle polemiche dichiarazioni del sindaco di Gabicce Mare, che ha denunciato la mancanza di lavoratori disposti a fare la stagione negli hotel e alberghi della riviera romagnola e marchigiana per colpa del reddito di cittadinanza. Come spiegato da TPI, il reddito di cittadinanza c’entra ben poco con la cronica carenza di personale disposto a fare la stagione, il problema in realtà è che durante la stagione non pochi imprenditori ed esercenti cercano di approfittarsi dei lavoratori proponendo occupazioni in nero, senza giorni di riposo, senza assicurazione e con paghe ben al di sotto dei minimi retributivi sanciti dai Contratti collettivi nazionali di categoria.
Rispetto alla riviera romagnola, al Sud la situazione è decisamente peggiore. Le paghe offerte molto spesso si aggirano intorno agli 80/120 euro a settimana per un full time, full time che spesso significa lavorare almeno 10 ore al giorno – se non di più – per sei giorni a settimana.
Nemmeno troppo raramente si trovano offerte da 7 giorni su 7 senza riposo settimanale, e questo non solo durante la stagione estiva ma tutto l’anno. Forse sarebbe necessario aumentare i controlli, visto che questo fenomeno sembra regnare incontrastato proprio perché a essere carenti sono le ispezioni. Forse, però, sarebbe anche necessario aumentare il numero di denunce e, per quanto sia difficile quando si ha necessità, non accettare di lavorare per pochi spiccioli e senza diritti per lo sfruttatore di turno.
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