Lauree con più lavoro | Quali corsi garantiscono l’occupazione? I dati 2019
Lauree con più lavoro | Sono tanti i giovani, aspiranti matricole, che cercano di coniugare il proprio sogno nel cassetto e le proprie passioni con la scelta di un corso di laurea che possa realisticamente essere poi utile a trovare presto un lavoro. Soprattutto ad oggi, con gli strascichi della crisi economica del 2008 e la disoccupazione giovanile a livelli ancora molto alti e preoccupanti, è importante tenere d’occhio i dati per quanto riguarda il rapporto tra tipologia di lauree e occupazione.
A fornire dei dati sempre aggiornati in tal senso è il Consorzio universitario AlmaLaurea: giovedì 6 giugno, infatti, a Roma è stato presentato il rapporto 2019 sul profilo e la condizione dell’occupazione per quanto riguarda i laureati in Italia.
A riportare alcune preziose informazioni sul bilancio elaborato da AlmaLaurea è stato il Sole 24 Ore. Il Consorzio universitario, che ha analizzato le performance formative di circa 280mila studenti che hanno ottenuto il titolo nel 2018 e quelle occupazionali di circa 640mila ex studenti, ha innanzitutto sottolineato quanto la laurea riesca ancora ad aprire più porte rispetto al diploma; il 78.7 per cento di chi ha un’età compresa tra i 20 e i 64 anni e ha una laurea, infatti, ha un lavoro, mentre questa stessa percentuale scende al 65.7 per cento nel caso dei diplomati.
Inoltre un titolo di studio più alto garantisce una retribuzione più alta. Ma quali sono i corsi che, in maggior modo, assicurano uno sbocco lavorativo? Tra i titoli più spendibili sul mercato occupazionale, secondo la ricerca del Consorzio universitario che ha condotto un’indagine su chi ha conseguito la laurea magistrale nel 2013, al primissimo posto c’è ingegneria, a cui fanno seguito economia, statistica e le professioni sanitarie. Ad aver trovato un impiego alla conclusione dei propri studi, infatti, è l’89 per cento degli ex studenti intervistati.
Al contrario, invece, fanno fatica a trovare un’occupazione coloro che si sono laureati in ambito giuridico, letterario, psicologico e geo-biologico: in questo caso, infatti, la percentuale di occupati scende all’80 per cento. Tra i corsi a ciclo unico i più “occupati”, invece, sono i laureati in medicina (92.4 per cento).
Per quanto riguarda poi i dati relativi agli stipendi, AlmaLaurea evidenzia come a guadagnare di più sono sempre gli ex studenti che hanno trovato più presto e più facilmente un’occupazione, quindi ingegneri, medici e farmacisti: questi hanno infatti uno stipendio medio di 1.762, 1.675 e 1.595 euro mensili netti contro i circa 1.200 euro netti di insegnanti e psicologi.
Relativamente alle lauree giudicate dagli ex studenti come più “efficaci”ci sono poi educazione fisica, architettura, psicologia, agraria, giurisprudenza, geo-biologia e i corsi delle aree scientifiche.
Ad ogni modo in Italia i laureati, complessivamente, sono ancora troppo pochi: come infatti rilevato da Eurostat l’Italia è penultima in Europa (a precederla è solo la Romania) per studenti che hanno ottenuto questo titolo. Soprattutto negli ultimi 15 anni ci sono stati 40mila iscritti in meno negli atenei italiani, un dato evidente in particolar modo nel Mezzogiorno.
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