“Oggi è il momento di vaccinare e non il momento di licenziare”. A dirlo Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in occasione della festa dei lavoratori, la seconda in tempo di pandemia di coronavirus. La crisi sanitaria si è intrecciata, negli ultimi mesi, con una profondissima crisi sociale: ai contagi e alle vittime del virus infatti è seguita la perdita di milioni di posti di lavoro e il relativo aumento della povertà.
Per questo il Primo Maggio deve rappresentare un’occasione per riflettere sul lavoro che verrà dopo la pandemia e sul ruolo che milioni di lavoratori hanno giocato in questo anno. “Bisogna investire sulla salute, sulla sicurezza, sullo stato sociale”, ha dichiarato Landini intervenendo all’acciaieria Ast di Terni, uno dei luoghi simbolo scelti per le tre manifestazioni unitarie organizzate da Cgil, Cisl e Uil. “È il lavoro che cura l’Italia e indica che oggi è il momento di vaccinare e non il momento di licenziare”.
“Abbiamo visto il prezzo che abbiamo pagato a causa anche dei tagli alla sanità”, avverte Landini. Intervistato da La Stampa il segretario generale della Cgil ha rilanciato la proposta di un profondo cambio “del modello di sviluppo” aggiungendo che “la chiave può essere il Recovery plan. Ma il governo deve ascoltarci, perché non si cambia il Paese senza o contro il mondo del lavoro”. “È vero che il governo si è appena formato e aveva tempi strettissimi per rispettare la scadenza del 30 aprile – dice – ciò non toglie che finora è stato assai scarso il nostro coinvolgimento. Proprio perché non consideriamo chiuso quel piano chiediamo di discuterne”. Per Landini quest’anno il Primo Maggio “ha un significato ancora più importante, perché – sostiene – è il lavoro che sconfiggerà il virus, ed è il lavoro delle persone che può costruire un altro modello sociale”.
Secondo il leader della Cgil “siamo alle prese con l’avvio di un piano di investimenti che non ha precedenti nella nostra storia. Questa può essere l’occasione di cambiare, di tornare ad affermare che attraverso il lavoro le persone possono vivere dignitosamente”. E alla domanda sulla possibilità di recuperare un milione di posti di lavoro persi nell’ultimo anno, ipotizzata dal ministro Orlando, Landini risponde: “In questi anni ho imparato che è meglio non dare numeri e mantengo questa linea”.
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