Raggiunge l’8,9% l’inflazione annua con i nuovi dati di settembre pubblicati dall’Istat. Dopo il balzo di agosto i prezzi hanno sfondato questo mese il limite del 8,8%, raggiunto nel 1985 per l’ultima volta, quando il governo Craxi schiacciò il freno sulla scala mobile, un meccanismo automatico che ogni tre mesi garantiva l’adeguamento automatico dei salari all’inflazione.
E’ rallentata a settembre l’inflazione dei beni energetici, pur rimanendo intorno al 44%. Rallenta moderatamente anche l’inflazione per i servizi di trasporto, “fermandosi” al 7,2%. A determinare quindi l’aumento che ci riporta all’epoca della sconfitta del PCI sul fronte dei salari sono proprio i beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,5%).
“È necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%) per trovare una crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%)” commenta l’istituto di statistica. Solo che oggi non c’è neanche uno strumento, a parte la debole contrattazione sindacale, per difendere le buste paga dei lavoratori.