L’Istat ha tagliato le stime sul Pil dell’Italia per il 2019, rivedendo la previsione dall’1,3 indicato lo scorso novembre allo 0,3 per cento. L’Istituto nazionale di statistica parla di “deciso rallentamento” rispetto al 2018, chiuso con una crescita del Prodotto interno lordo dello 0,9 per cento.
La stima dell’Istat è comunque migliore rispetto a quella elaborata dal Governo nel Def, in cui viene indicato per il 2019 un Pil a +0,1 per cento. Ed è migliore anche rispetto a quella diffusa a maggio dalla Commissione europea (+0,1 per cento).
“La decelerazione dei ritmi produttivi inciderebbe anche sul mercato del lavoro”, sottolinea l’Istat. “Nel 2019 si prevede che l’occupazione rimanga sui livelli dell’anno precedente (+0,1 per cento), mentre si registrerebbe un lieve aumento del tasso di disoccupazione (10,8 per cento)”.
L’Istituto prevede per il 2019 “un moderato incremento dei consumi delle famiglie, “dall’aumento del monte salari e, in misura limitata, dalle misure sul reddito di cittadinanza”.
La spesa delle famiglie, in particolare, è “prevista crescere a un tasso simile a quello del 2018 (+0,5 per cento rispetto a +0,6 per cento)”. “In presenza di un miglioramento del potere di acquisto, l’attuale fase di incertezza porterebbe le famiglie ad assumere comportamenti precauzionali, determinando un aumento della propensione al risparmio”, osserva l’Istat.
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