Un accordo storico, raggiunto con il sì di 136 Paesi. La Global minum tax ci sarà. Ad annunciarlo il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann. Un’imposta minima che avrà un forte impatto sulle grandi multinazionali e i colossi del web come Facebook, Google e Amazon. L’accordo prevede infatti un’imposta minima del 15% alle multinazionali. Una brutta notizia per tutti quei colossi che hanno la sede fiscale dove la tassazione è molto bassa.
“Questo renderà il nostro regime fiscale internazionale più equo ed efficace”, ha sottolineato Cormann, aggiungendo che si tratta di “una grande vittoria per un multilateralismo efficace”. Si tratta in sostanza di un sistema di tassazione internazionale che mira a combattere i paradisi fiscali. Dopo anni di trattative, finalmente è arrivato il via libera, grazie all’adesione di Irlanda, Estonia e Ungheria, che per lungo tempo si erano opposte. L’accordo permetterà di garantire l’applicazione di un tasso di imposizione minimo a partire dal 2023. Gli unici quattro Paesi del Quadro Inclusivo Ocse/G20 che non hanno aderito sono Kenya, Nigeria, Pakistan e Sri Lanka. Il sì è arrivato complessivamente da 136 nazioni, tra cui l’Italia, che insieme rappresentano oltre il 90% del Pil mondiale”, precisa l’Ocse.
L’intesa consentirà “di riattribuire a Paesi del mondo intero i benefici per oltre 125 miliardi di dollari realizzati da 100 aziende multinazionali tra le più grandi e più redditizie al mondo”. L’obiettivo è fare in modo “che queste società possano onorare la propria giusta parte fiscale qualunque siano le giurisdizioni in cui esercitano le loro attività e realizzano benefici”, ha spiegato Cormann.
“Accolgo con favore l’accordo odierno sulla riforma fiscale globale. Questo è un momento storico. È un importante passo avanti per rendere più equo il nostro sistema fiscale globale”, ha commentato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Il multilateralismo è tornato”, ha sottolineato il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, che non nasconde sui social il proprio entusiasmo. “Si tratta di un accordo di grande portata – ha aggiunto Cormann in un tweet – che garantisce che il nostro sistema fiscale internazionale si adatti ad un’economia globale digitale. Adesso – conclude l’alto responsabile – dobbiamo lavorare con diligenza per garantire l’attuazione effettiva di questa riforma maggiore”.
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