Gas, la Russia interrompe le forniture all’Europa
La Russia ha di nuovo interrotto le forniture di gas all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream. La sospensione di tre giorni, già annunciata da Gazprom, è dovuta a lavori in una stazione di compressione nel nord della Germania, da cui il gas russo viene poi esportato in altri paesi europei.
La riapertura del gasdotto che collega direttamente Russia e Germania sarà seguita attentamente dagli addetti ai lavori, mentre i paesi europei accelerano gli sforzi per immagazzinare gas a sufficienza in vista dell’inverno e contenere le ricadute della crisi energetica che ha spinto i prezzi del gas a livelli record.
Negli scorsi mesi, il gigante energetico russo Gazprom ha già ridotto i flussi di gas inviati tramite il gasdotto al 20 percento della capacità, attribuendo il calo a motivi tecnici dovuti alle sanzioni. La progressiva riduzione delle forniture di gas ha alimentato la corsa dei prezzi del gas, che rischiano di affondare interi settori dell’economia europea. Ieri Gazprom ha annunciato lo stop totale alle forniture di gas alla francese Engie, citando in questo caso una disputa sui pagamenti. “La Russia sta usando il gas come un’arma”, ha detto la ministra dell’Energia francese, Agnès Pannier-Runacher.
Una prima risposta dell’Europa arriverà il 9 settembre, quando si riunirà il Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia per discutere di misure per “separare” l’andamento dei prezzi del gas da quelli dell’elettricità. Secondo la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, sarà necessario prepararsi a una “potenziale interruzione totale del gas russo”. Un “ricatto” che l’Europa deve “neutralizzare” senza rinunciare alla difesa dell’Ucraina, secondo l’ex ministra della Difesa tedesca. “Lo stiamo facendo per l’Ucraina e lo facciamo per difendere i nostri valori europei. Ma lo stiamo facendo anche per dimostrare, alla Russia e al mondo, che infrangere le regole condivise a livello internazionale ha un costo enorme”, ha detto von der Leyen.
In Ucraina continua intanto a preoccupare la situazione intorno alla centrale di Zaporizhzhia, il complesso nucleare più grande d’Europa, occupato dalle forze russe poco dopo l’inizio dell’invasione lanciata il 24 febbraio scorso. Una squadra dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) si è diretta oggi verso il sito per valutare possibili danni dovuti ai bombardamenti degli scorsi giorni. il direttore generale dell’organizzazione, Rafael Grossi, ha dichiarato oggi che l’Aiea intende stabilire una missione permanente alla centrale, attualmente gestita da tecnici ucraini. “È una delle cose più importanti da fare e la farò”, ha detto Grossi.