Fusione Fca-Psa ufficiale: “Sì all’accordo senza chiudere gli stabilimenti”
L’accordo per la fusione tra Fiat Chryslet (gruppo Fca) e il gruppo francese Psa (Peugeot, Citroën, DS, Opel e Vauxhall Motors, Ds Automobiles) è stato annunciato questa mattina dai due colossi automobilistici con una nota congiunta.
L’unione dei due giganti porterà ala nascita di un unico gruppo da 45miliardi di euro (50 miliardi di dollari) che diventerà il quarto produttore mondiale di auto con 8,7 milioni di veicoli venduti, ricavi intorno ai 170 miliardi di euro, utili per 11 miliardi e 600mila dipendenti. Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione sarà controllato al 50% dagli azionisti del gruppo Psa e al 50% dagli azionisti di Fca.
“Sinergie annuali a breve termine stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti”: è questo uno degli obiettivi annunciati dalle due società. Nelle prossime settimane, al termine delle discussioni, dovrebbe inoltre essere raggiunto un Memorandum of Understanding vincolante.
I due gruppi potranno trarre reciproco vantaggio dall’accordo: Fca avrà la possibilità di utilizzare l’avanzata tecnologia francese e Psa potrà fare ingresso nel mercato americano. Il 29 ottobre è arrivato il via libera del Consiglio di Sorveglianza di Psa all’unione e poco dopo anche Fca ha detto sì, calcolando circa 5 miliardi di dividendi per i propri azionisti. Peugeot distribuirà invece ai propri azionisti la partecipazione del 46 per cento in Faurecia. All’apertura della borsa Fca rimane su un rialzo teorico del 10 per cento per alcuni minuti per poi entrare agli scambi a 14,1 euro in rialzo del 9 per cento. Apre invece con un calo dell’11 per cento Psa per poi stabilizzarsi a -7,4 per cento.
Il presidente del super-gruppo sarà John Elkan, Carlos Tavares di Psa avrà invece il ruolo di amministratore delegato. “Ci sarà una capogruppo olandese e una governance bilanciata tra gli azionisti con una maggioranza di consiglieri indipendenti”, hanno dichairato Fca e Psa in una nota congiunta. Il consiglio di amministrazione della società Fca-Psa sarà composto da 11 membri: 5 saranno nominati da Fca (incluso John Elkann) e 5 nominati da Psa (inclusi il senior independent director e il vicepresidente). Nel board ci sarà anche il Ceo Carlos Tavares che avrà un mandato iniziale di 5 anni.
Chi non gioisce sono invece i sindacati italiani e francesi, spaventati che questo nuovo sodalizio possa portare anche a un ridimensionamento del personale. “Noi non smetteremo di combattere per i nostri interessi, tutti devono esserne consapevoli. La fusione rischia di mettere a rischio i posti di lavoro, gli stipendi, i diritti collettivi dei dipendenti in Francia come in Italia”, ha dichiarato Jean-Pierre Mercier, rappresentante del sindacato francese Cgt nel gruppo Psa. Critica anche Fiom che ha chiesto di “rilanciare sviluppo e produzione in Italia continuando a tutelare l’occupazione”.
Anche Francesca Re David, segretario generale Fiom Cgil ha espresso perplessità riguardo all’accordo: “C’è una fortissima preoccupazione per gli stabilimenti. In Italia c’è una capacità produttiva installata di 1,5 mln di auto, ma ne vengono prodotte meno della metà. I nostri stabilimenti sono pieni di cassintegrati, la fusione è molto rischiosa” ha dichiarato questa mattina durante la trasmissione Radio anch’io, su Rai Radio1.
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