Sono in crescita i principali dati finanziari del gruppo Ferrovie dello Stato, che ha archiviato con il segno più il 2022. Tre in particolare le variabili positive rispetto all’anno precedente. I tre fattori sono la ripresa del traffico passeggeri (con 996 milioni di euro di ricavi in più su base annua), l’aumento dei costi operativi per 1,1 miliardi (a pesare sono le tariffe dell’energia elettrica) e la drastica riduzione dei ristori Covid (nel 2021 sono stati pari a 800 milioni).
I risultati approvati dal consiglio di amministrazione evidenziano una crescita complessiva dei ricavi a quota 13,7 miliardi di euro (+12% su base annua), un balzo dell’ebitda che raggiunge 2,2 miliardi (+17%) e un valore dell’utile netto pari a 202 milioni (+5%). Il bilancio 2022 è il secondo firmato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris.
Sul versante dei ricavi i servizi di trasporto valgono 6,9 miliardi, mentre il fatturato generato dai servizi di infrastruttura vale 3,6 miliardi. Il totale dei costi operativi cresce a 11,4 miliardi, con un aumento dell’11% dovuto, come detto, all’inflazione e alla corsa dei prezzi dell’energia. Nel 2022 il gruppo si è aggiudicato gare per un valore di 15 miliardi e ha realizzato investimenti per 11,3 miliardi, di cui 9 miliardi destinati allo sviluppo e al rinnovo delle infrastrutture ferroviarie e stradali (Fs controlla, infatti, anche Anas).
Tra gli obiettivi dell’ultimo anno figurano, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, gli affidamenti dei lavori sulla tratta Napoli- Bari, delle opere relative all’introduzione della tecnologia Ermts e dei nuovi sistemi di segnalamento digitale (3,2 miliardi di euro di interventi) e dei lavori sulla Palermo-Catania.
“I risultati conseguiti costituiscono una base solida per portare a completamento gli ulteriori obiettivi legati al Pnrr, le altre opere strategiche per il Paese e favorire lo sviluppo di una nuova mobilità integrata”, spiega l’ad Ferraris, che sottolinea “il ruolo chiave del Gruppo Fs” nel Paese. Numeri importanti anche per quanto riguarda il personale. Durante il 2022 il gruppo ha accelerato l’operazione di turnover dei dipendenti, con 6.232 uscite e 9.687 nuove assunzioni. Il totale delle persone che lavorano in Ferrovie è salito da 81.906 unità a 85.361. “La presenza femminile è in crescita, nel 2022 l’incidenza è pari al 20% (+0,9%), in linea con gli obiettivi per ridurre il gender gap”.