Il Fondo monetario internazionale ha ridotto drasticamente le previsioni di crescita per l’economia globale nei prossimi due anni, principalmente a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, comparando gli effetti a catena del conflitto simili a quelli di un “terremoto”.
Nel suo ultimo report, l’organizzazione ha spiegato che a causa dell’aumento del prezzo dell’energia e di altri beni essenziali, unito ai problemi delle catene di approvvigionamento e alle aspettative di un’inflazione persistente, “gli effetti economici della guerra si stanno espandendo in lungo e in largo” e saranno percepiti da quasi tutta la popolazione globale.
Il rapporto del Fmi presuppone che la guerra resti confinata all’Ucraina, che le sanzioni alla Russia non coinvolgano il suo enorme settore dell’energia e che gli effetti della pandemia continuino a svanire. Anche la Banca mondiale ha rivisitato le sue previsioni per la crescita globale questa settimana, stimando un’espansione del 3,2% nel 2022.
Per il Fmi l’economia globale assisterà invece a un’espansione del 3,6% sia nel 2022 che nel 2023 – una frenata brusca rispetto alle stime di crescita del 6,1% del 2021. Com’era prevedibile, il conflitto colpirà principalmente l’Ucraina, per cui il Fondo prevede una contrazione del 35% quest’anno, mentre gli sforzi dell’Occidente per punire la Russia sono destinati a incidere sull’8,5% del suo Pil.