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    Flat tax: che cos’è e come funziona

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 9 Ago. 2022 alle 08:47

    Flat tax: che cos’è e come funziona

    Che cos’è la Flat tax? Con l’avvio della campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre, i partiti stanno portando avanti i loro temi identitari e le proprie battaglie. Tra i capisaldi del programma del centrodestra c’è appunto la Flat tax, o tassa piatta. C’è da dire che all’interno della coalizione non mancano i distinguo su come attuarla: Salvini parla di un’aliquota unica al 15%, mentre Berlusconi fissa l’asticella al 23. Ma cerchiamo di capire di cosa si tratta, come funziona, e quali sarebbero i pro e i contro.

    Si tratta di un sistema di tassazione non progressivo, ma di una tassa piatta, vale a dire un’imposizione fiscale uguale per tutti i soggetti sotto una determinata fascia di reddito. A regime, la misura cara al centrodestra prevederebbe un’aliquota unica, sostitutiva di IRPEF, IRAP ed addizionali a beneficio di contribuenti e imprese. C’è discussione, come detto, su quanto abbassare questa aliquota, dal 15% del leader della Lega al 23 del numero uno di Forza Italia.

    Al momento il sistema fiscale in vigore prevede quattro scaglioni di imposta, a cui sottrarre le detrazioni per il lavoro dipendente. In questo modo il carico fiscale è direttamente proporzionale alla situazione reddituale: a redditi bassi corrispondono aliquote ridotte, e così via. Con la Flat tax, invece, l’aliquota sarebbe unica a prescindere dal reddito. Un piano caro a Berlusconi già dal suo primo governo, nel 1994. Chi si oppone a questa misura fiscale parla anche di un principio anticostituzionale, visto che la nostra Carta all’articolo 53 prevede che il sistema italiano deve osservare un principio di progressività nell’imposizione fiscale.

    Il centrodestra ribatte invece sostenendo che con una tassazione più bassa si riuscirebbe a ridurre l’evasione fiscale. Pagare meno per pagare tutti, insomma, con dure sanzioni per chi continuerà ad evadere. Inoltre, secondo i suoi sostenitori, le famiglie avrebbero maggiore potere d’acquisto, le imprese potrebbero avere più margine per gli investimenti e il Paese ne guadagnerebbe un forte stimolo alla crescita. Minore pressione fiscale, però, vuol dire anche minor gettito per le casse dello Stato. Non è detto quindi che il recupero del sommerso sia sufficiente per colmare il vuoto nel bilancio pubblico.

    Secondo gli oppositori della Flat tax, questa misura andrebbe a favore dei ricchi, che godrebbero dei maggiori benefici di una tassa piatta. Ricordiamo che ad oggi la misura della cosiddetta “tassa piatta” è in vigore per le Partite Iva con un reddito fino a 65 mila euro annui. L’obiettivo del centrodestra è andare al governo ed estenderla a tutti i lavoratori dipendenti.

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