FLAT TAX 2019 – Fino a qualche anno fa era un’espressione sconosciuta ai più. In occasione delle Elezioni Politiche 2018 è poi finita al centro del dibattito politico, come principale proposta economica del centrodestra e soprattutto della Lega guidata da Matteo Salvini. Parliamo della ‘flat tax‘, la riforma fiscale con una ‘tassa piatta‘, finita tra i punti cardine del contratto di programma siglato da Movimento 5 Stelle e Carroccio alla vigilia della nascita del governo Conte. Qui vi spieghiamo nei dettagli cos’è, come funziona, cosa prevede ed altre informazioni.
Flat tax 2019
Nel 2019, a un anno dalla nascita dell’esecutivo gialloverde, i due alleati della maggioranza sulla flat tax sono ancora divisi. La flat tax è stata introdotta solo parzialmente e il governo è spaccato tra chi, la Lega, avrebbe voluto inserire il secondo step della riforma fiscale già nel Def, il documento per la programmazione economica e finanziaria approvato ad aprile, e chi, il M5S, vuole rimandare quanto più possibile la discussione, magari facendola slittare alle settimane di confronto sulla legge di Bilancio 2020. Il Def ha lasciato ogni spiraglio aperto, anche per quanto concerne la flat tax per le famiglie.
Flat tax 2019 | Cos’è
Come detto, ‘flat tax’ significa letteralmente ‘tassa piatta’, espressione con cui ci si riferisce ad un sistema fiscale che applica la stessa tassazione, in termini di aliquote, a tutti i contribuenti, indipendentemente dal loro reddito. È quindi differente dai sistemi di tassazione progressiva, che differenziano le aliquote a seconda dei redditi dei contribuenti. In Italia, che come la quasi totalità dei paesi occidentali ha sempre adottato e adotta un sistema progressivo, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’Irpef, si applica sulla base di scaglioni che vanno dal 23 al 43 per cento. Chi guadagna di meno versa al Fisco il 23 per cento, in Italia ciò vale per i redditi fino a 15mila euro, ad esclusione della no tax area, mentre per chi guadagna più di 75mila euro l’aliquota è del 43 per cento.
In questo contesto è chiaro che la flat tax rappresenta per il nostro Paese un sistema del tutto nuovo. Le differenti soglie verrebbero uniformate, e a tutti i contribuenti verrebbe applicata la medesima aliquota fiscale.
Flat tax 2019 | Come funziona | Partite Iva | Aliquote
La flat tax è stata introdotta parzialmente con la legge di Bilancio 2019 entrando in vigore dal 1° gennaio di quest’anno. Il nuovo modello di imposizione agevolata sui redditi di imprenditori e liberi professionisti prevede l’applicazione di due regimi fiscali: un regime forfettario, già operativo da inizio anno, e uno analitico, operativo invece dal 2020.
Il primo, quello forfettario operativo da inizio 2019, è riservato alle Partite Iva che nell’anno precedente non hanno superato la soglia di 65mila euro di fatturato e prevede l’applicazione di una imposta sostitutiva proporzionale del 15 per cento, ridotta al 5 per cento per i primi 5 anni di attività (nel rispetto di ben precisi requisiti). È un’estensione del vecchio ‘regime dei minimi’. Viene escluso chi esercita la propria attività nei confronti dei datori con i quali siano in essere rapporti di lavoro, o lo siano stati nei due precedenti periodi d’imposta e i soggetti che svolgono attività autonoma o d’impresa nei confronti del proprio datore di lavoro o di un soggetto a esso riconducibile anche indirettamente.
Il secondo modello di imposizione agevolata invece, su base analitica, è riservato ai contribuenti che l’anno precedente hanno conseguito ricavi o compensi compresi tra 65mila e 100mila euro di reddito. In questo caso è prevista una imposta sostitutiva proporzionale del 20 per cento. Il regime fiscale analitico sarà in vigore dal 2020.
Se si supera la soglia dei 100mila euro si ricade, invece, nel regime ordinario delle Partite Iva, i cui redditi confluiscono poi nell’Irpef dei titolari, tassati all’aliquota marginale. Secondo quanto spiegato da autorevoli fonti, come Il Sole 24 Ore, questo sistema potrebbe determinare un evidente disincentivo alla produzione di maggiori ricavi, per effetto di aliquote marginali superiori al 100 per cento.
Come evidenziato dal Corriere della Sera altro problema è legato alla prospettiva di uscire dal regime di flat tax solo l’anno successivo, e di beneficiare di un maxi sconto senza tetto per l’anno in corso. Questo potrebbe spingere i titolari a organizzare la propria attività: coverrebbe stare bassi con il fatturato per un anno, rinviare fatture e incassi, e poi giocarsi un jolly l’anno successivo.
A differenza di quanto avviene per altri regimi fiscali, con la flat tax non si dovranno versare imposte integrative qualora dovessero venire meno i requisiti d’accesso nel corso dell’anno.
Flat tax 2019 | Regime forfettario | Requisiti d’accesso
La legge di Bilancio 2019 ha anche introdotto alcune modifiche anche per quanto riguarda i requisiti di accesso al regime forfettario. Dal 1° gennaio 2019, infatti, possono accedere a questo regime fiscale agevolato tutte le persone fisiche esercenti attività di impresa arti o professione che, nell’anno precedente (in questo caso il 2018):
- hanno conseguito ricavi o percepito compensi entro il limite massimo di 65 mila euro (non più, quindi, entro i 25 e i 50 mila euro)
- non abbiano partecipazioni a società di persone, associazioni o imprese familiari
- non abbiano il controllo di srl o associazioni in partecipazione che esercitano attività direttamente o indirettamente connesse con quelle svolte dal soggetto titolare del regime forfettario
(QUI TUTTI I DETTAGLI SU REQUISITI, OBBLIGHI ED ESONERI: INFO SU PARTITE IVA E REGIMO FORFETTARIO )
Flat tax 2019 | Il coefficiente di redditività
Per ogni categoria professionale è previsto un coefficiente di redditività che è importante per calcolare quante tasse pagare con il regime forfettario. Eccoli suddivisi per categoria professionale:
- Commercio al dettaglio e all’ingrosso: 40 per cento
- Servizio di alloggio e ristorazione: 40 per cento
- Industrie alimentari e delle bevande: 40 per cento
- Commercio di alimenti e bevande: 40 per cento
- Commercio ambulante non alimentare: 54 per cento
- Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie di istruzione, servizi finanziari e assicurativi: 78 per cento
- Altre attività economiche: 67 per cento
- Costruzione e attività immobiliari: 86 per cento
- Intermediari del commercio: 62 per cento
Flat tax 2019 | Calcolo
Per effettuare il calcolo dell’ammontare della flat tax, oltre a conoscere ovviamente nel dettaglio il proprio reddito, è opportuno conoscere il codice Ateco, codice identificativo alfanumerico, della propria attività di riferimento. Il codice Ateco viene fornito dalla Camera di Commercio quando si apre una nuova attività: ogni settore di riferimento ha un proprio coefficiente di redditività. Moltiplicando i ricavi o compensi lordi sottoposti a tassazione per il coefficiente di redditività si ottiene la base imponibile sulla quale calcolare l’imposta sostitutiva del 15% prevista dal regime forfettario, o l’imposta sostitutiva del 5% valida per i primi cinque anni di attività.