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    La filiera delle costruzioni scrive al Governo: “Siamo pronti a ripartire in sicurezza”

    Operai al lavoro con la mascherina nel cantiere della metropolitana M4 dove sono ripresi i lavori dopo lo stop imposto dall'emergenza.Milano, 21 aprile 2020, ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

    #ripartiredalledilizia è fondamentale non solo per tutelare un settore che dà lavoro a oltre due milioni di persone, ma anche per evitare di perdere 9 punti di PIL

    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 23 Apr. 2020 alle 18:19

    La filiera delle costruzioni scrive una lettera aperta a Governo e Parlamento per lanciare un messaggio sintetizzato dall’hashtag #ripartiredalledilizia.

    L’iniziativa è stata intrapresa da Angaisa, Federcomated, Federcostruzioni, Federmobili, Fme, Assoposa, Assodimi Assonolo e Harley Dikkinson per sostenere una posizione chiara: “La filiera delle costruzioni può e vuole dare il suo contributo. Noi siamo pronti”.

    “Siamo pronti e determinati a ripartire subito ed in sicurezza, lo dichiarano con un’unica voce tutte le Associazioni nazionali che rappresentano il mondo delle costruzioni, oltre 600.000 aziende e 2.000.000 occupati, il 22% del PIL nazionale”.

    Secondo gli estensori, i cantieri “possono lavorare in sicurezza grazie al protocollo sottoscritto dalle parti sociali nazionali lo scorso 24 marzo, declinate in norme comportamentali dall’Organismo nazionale bilaterale  che si occupa specificamente ed esclusivamente della sicurezza e della salute del lavoro in edilizia”.

    Se riparte tutta la filiera delle costruzioni “ci sarà una spinta sensibile alla ripartenza dell’intera economia italiana che sta rischiando, proprio a causa del fermo delle attività dovuto al Covid-19, di perdere 9 punti di PIL”.

    “C’è molto da fare nel nostro Paese, anche e soprattutto in questo momento: riparare e manutenere le strade  che oggi sono più vuote, riqualificare e mettere in sicurezza le scuole che oggi sono chiuse, riqualificare sul  piano energetico e strutturale il parco immobiliare e le periferie delle nostre città, intervenire e recuperare il dissesto idrogeologico dei territori”.

    “Riapriamo i cantieri, mettendo al centro la salute e la sicurezza dei cittadini e degli addetti al settore, e  cominciamo a lavorare per aiutare il Paese che non può permettersi una emergenza economica dopo quella sanitaria”, sostengono i rappresentanti del settore.

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