Fca Renault | Fiat Chrysler Automobiles | Ritirata proposta fusione
FCA RENAULT – Non ci sarà un matrimonio tra Fca e Renault. Il consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles presieduto da John Elkann, come spiegato in una nota dell’azienda, ha deciso “di ritirare con effetto immediato” la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault.
Fca Renault | Il comunicato di Fiat Chrysler
Nel comunicato Fca cfa sapere che continua a essere “fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti. È tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”.
Fca ha anche espresso “sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo presidente, al suo amministratore delegato ed agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di Fca”. Fiat Chrysler Automobiles “continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente”.
Fca Renault | Il comunicato della casa francese
A dare notizia del ritiro della proposta erano stati l’agenzia Bloomberg e il Wall Street Journal citando alcune fonti. Come ricostruito da Bloomberg, Fca ha ritirato la sua proposta su Renault dopo che il consiglio della casa automobilistica francese non ha deliberato in merito all’operazione al secondo giorno di riunione. Al ritiro della proposta si è giunti dopo una lunga giornata. Il cda di Renault, convocato per il secondo giorno consecutivo a Bologne-Billancourt, alle porte di Parigi, dopo sei ore di discussione, ha comunicato di “non essere in grado di prendere una decisione a causa dell’auspicio espresso dai rappresentanti dello Stato francese di rinviare il voto a un consiglio ulteriore”.
A spingere verso questa decisione avrebbe contribuito anche l’atteggiamento di Nissan ostile all’operazione, che avrebbe messo a rischio l’alleanza con il gruppo francese. Secondo fonti di stampa lo stato francese non intende approvare la fusione senza garanzie su un proseguimento dell’alleanza fra Nissan e Renault. E per questo avrebbe chiesto di posticipare il voto. A quanto pare due rappresentanti di Nissan nel cda Renault avrebbero ritirato l’appoggio alla proposta di fusione presentata da Fca, alimentando i dubbi sull’impegno di Nissan a salvaguardare l’alleanza con Renault.
Renault in un comunicato ha precisato che continuerà a esaminare ”con interesse” la proposta ricevuta. “Il cda di Renault – si legge nella nota diffusa dopo la mezzanotte da Renault, dopo le sei ore di riunione nel quartier generale di Boulogne-Billancourt – si è riunito sotto alla presidenza di Jean-Dominique Senard per continuare a studiare con interesse la proposta di Fca riguardante una potenziale fusione 50/50 tra Renault e Fca”. “Il consiglio di amministrazione – si conclude nel comunicato – non è stato in grado di prendere una decisione a causa dell’auspicio espresso dai rappresentanti dello Stato francese di rinviare il voto ad un consiglio ulteriore”.
Fca Renault | Il calo in Borsa
Le indiscrezioni e la notizia riguardanti il ritiro della proposta hanno generato un calo dei titoli Fca a Wall Street.
Sui mercati finanziari c’è stata una reazione negativa anche per i titoli di Nissan e Mitsubishi Motors, all’indomani del ritiro della proposta di fusione della Fca alla Renault, quest’ultima già partner delle due case auto nipponiche.
L’azienda transalpina controlla il 43 per cento della Nissan, mentre la casa auto giapponese possiede appena il 15 per cento dell’alleato francese, senza diritti di voto, malgrado Nissan continui a vendere un numero di gran lunga superiore di auto: nel 2018, pari a 5,65 milioni di vetture, contro i 3,88 milioni di Renault. A poco più di un’ora dal termine delle contrattazioni a Tokyo, Nissan cede l’1,10 per cento a 755 yen, mentre la Mitsubishi Motors perdeva il 4,70 per cento a 504 yen.
Leggi l'articolo originale su TPI.it