Eni, sospesi i nuovi contratti per l’acquisto di petrolio da Mosca
L’Eni ha sospeso la stipula di nuovi contratti per l’acquisto di petrolio dalla Russia. Lo ha dichiarato la compagnia energetica italiana, l’ultima di una lunga serie di aziende occidentali che negli ultimi giorni hanno sospeso i propri rapporti commerciali con Mosca, dall’inizio della guerra in Ucraina lanciata due settimane fa. Eni, che la scorsa settimana ha annunciato la vendita della sua quota nel gasdotto Blue Stream, che trasporta il gas russo in Turchia, ha aggiunto che seguirà da vicino le vicende che riguardano l’approvvigionamento di gas.
La multinazionale italiana perciò non interromperà le forniture in corso, ma per il momento si limiterà solo a non sottoscrivere nuovi nuovi contratti. La decisione segue l’imposizione di nuove sanzioni da parte di Stati Uniti e Regno Unito sulle importazioni di petrolio e gas dalla Russia. Un passo in avanti che l’Europa finora non ha voluto seguire, come sottolineato ieri dal cancelliere tedesco Olaf Scholz. “La situazione della dipendenza da energie fossili in Europa è del tutto diversa da quella negli Stati Uniti o in Canada, lo sanno tutte le parti in causa. Le cose che si possono fare sono dunque molto diverse”, ha detto ieri il capo del governo tedesco. L’Unione Europea, che riceve dalla Russia il 40 percento del suo fabbisogno di gas, ha pubblicato invece un piano che prevede la riduzione dei consumi di gas russo di quasi due terzi entro la fine di quest’anno. Una scelte che costringe l’Italia ad accelerare il reperimento di altri fornitori, dopo le visite in Algeria e Qatar, secondo e terzo fornitore di gas per l’Italia, del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, accompagnato dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.