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    Il volto nuovo dell’elettricità

    Al via una serie di concorsi aperti ad architetti e designer per ridisegnare cabine, cassette stradali e contatori. L’obiettivo è coniugare sostenibilità e tecnologia. Ecco come cambiano le infrastrutture su cui corre l’energia

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 22 Set. 2023 alle 09:00 Aggiornato il 25 Set. 2023 alle 16:59

    Cambia il clima, cambiano le fonti da cui si ricava l’energia, e cambiano anche le infrastrutture del settore energetico. Il Gruppo Enel ha avviato un ambizioso piano di ri-progettazione delle reti su cui corre l’elettricità: le parole d’ordine sono sostenibilità e innovazione tecnologica.

    L’obiettivo è ammodernare cabine, cassette stradali e contatori, in modo da ridurre l’impatto sull’ambiente e aumentare la quantità di energia immessa nella rete di distribuzione proveniente da fonti rinnovabili, implementando così l’elettrificazione dei consumi energetici. Al restyling contribuiscono studi d’architettura, designer, aziende operanti in altri settori, chiamati a elaborare progetti nell’ambito di un percorso partecipativo aperto.

    Enel punta ad «anticipare le esigenze di elettrificazione delle società moderne sfruttando gli sviluppi tecnologici innovativi per soddisfarle». E lo fa attraverso Enel Grids, società del Gruppo che gestisce il servizio di distribuzione dell’energia elettrica, cui fanno capo complessivamente oltre 2 milioni di chilometri di reti elettriche distribuite in otto Paesi del mondo.

    Il Gruppo mira da un lato a irrobustire le reti elettriche per renderle più affidabili a fronte dei sempre più frequenti fenomeni climatici estremi e dall’altro a costruire infrastrutture sempre più rispettose dell’ambiente, ad esempio riutilizzando componenti riciclati. Il tutto in un’ottica che vuole combinare l’economia circolare, la funzionalità e la tecnologia più avanzata.

    Enel Grids ha così lanciato una serie di “challenge”, concorsi aperti rivolti al mondo dell’ingegneria, del design industriale e accademico e a chiunque voglia dare il proprio contributo, per raccogliere proposte su come realizzare infrastrutture della rete elettrica che siano al contempo funzionali, sostenibili e innovative. 

    Nelle scorse settimane Enel Grids ha annunciato il progetto vincitore della challenge sul design delle cabine primarie, quelle cioè dove l’elettricità proveniente dai cavi dell’alta tensione viene trasformata nella media tensione destinata a essere distribuita a cittadini e imprese. Ad aggiudicarsi la gar è stato il progetto “New Energies”, opera dello studio di architettura Umwelt, che ha proposto un sistema multifunzionale di efficienza energetica pensato per sfruttare al meglio tutti gli elementi naturali.

    Il progetto prevede che sul tetto delle cabine siano installati dei pannelli solari, ,mentre il pavimento poroso permette la penetrazione di acqua piovana evitando il formarsi delle isole di calore e la recinzione a onda composta da una griglia modulare fa entrare la luce e il vento. Intorno alle cabine, inoltre, è previsto un piano di rigenerazione vegetale attraverso il metodo “Miyawaki”, che prevede la piantumazione di specie autoctone più piccole al di sotto di alberi più alti.

    La gara sulle cabine primarie arriva dopo quelle sul design e la struttura dei contatori, delle cassette stradali, delle cabine secondarie e dei sostegni per linee elettriche. 

    Nel corso del 2024 le cabine secondarie di Enel Grids, dove la media tensione viene trasformata in bassa tensione, subiranno un profondo restyling sulla base della soluzione di design risultata vincitrice della relativa challenge. Il progetto, denominato “Enel Box”, è stato elaborato dal designer emiliano Eugenio Bini.

    Le nuove cabine secondarie – 245mila in Italia e 148mila in Spagna – saranno realizzate con materiali a basso impatto ambientale e con un ridotto numero di componenti, minimizzando così l’impronta carbonica delle infrastrutture e agevolando la loro integrazione nel contesto cittadino, rurale e nelle aree storiche.

    Oltre al nuovo design, le infrastrutture saranno fortemente digitalizzate, nonché dotate di potenti dispositivi con capacità computazionale decentralizzata e trasformatori più sostenibili in grado di gestire al meglio la generazione distribuita e flussi elettrici sempre più bidirezionali.

    Enel Grids ha anche siglato una collaborazione con Hitachi: insieme con la multinazionale giapponese dell’elettronica è stato omologato un nuovo trasformatore alta tensione/media tensione  di potenza nominale pari a 40 megavoltampere (Mva) che utilizza come isolante, al posto del tradizionale olio minerale, l’estere naturale, un olio vegetale totalmente biodegradabile, riducendo così notevolmente l’impatto ambientale e migliorando la resistenza al fuoco.

    Il trasformatore – progettato per essere totalmente intercambiabile con quello tradizionale, in modo da non comportare alcun intervento di adattamento in loco – è stato sviluppato e realizzato nello stabilimento Hitachi Energy di Monselice, in provincia di Padova. Il debutto “sul campo” è avvenuto invece nella cabina primaria di Caltagirone, in provincia di Catania. Ma sono già stati commissionati altri venti trasformatori isolati ad estere naturale, che saranno installati tra Europa e Sud America.

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