Disoccupazione maggio 2019 Istat | Occupazione | Lavoro | Di Maio
Disoccupazione maggio 2019 Istat – La disoccupazione a maggio è scesa, attestandosi al 9,9 per cento. Rispetto ad aprile, è diminuita di 0,2 punti percentuali. A rivelare i dati è l’Istat, che sottolinea come si tratti del valore più basso dal febbraio 2012. Per la prima volta da oltre sette anni il tasso di disoccupazione perde la doppia cifra.
A scendere anche la disoccupazione giovanile nella fascia d’età che va dai 15 ai 24 anni. Cala di 0,7 punti rispetto al mese precedente.
Disoccupazione maggio 2019 Istat | Tasso di occupazione
Il tasso di occupazione a maggio è salito al 59,0 per cento, il valore più alto da quando sono disponibili le serie storiche, ovvero dal 1977. Secondo l’Istat, il numero degli occupati ha raggiunto 23 milioni e 387 mila unità.
Rispetto al mese precedente, la stima degli occupati risulta in crescita di 67 mila unità (+0,3 per cento). L’aumento, spiega l’Istat, si concentra tra gli uomini (+66 mila) e tra gli ultracinquantenni (+88 mila).
L’Istituto segna un rialzo degli occupati anche su base annua (+92 mila unità), soprattutto tra gli ultracinquantenni (+300 mila).
I numeri sono stati commentati dal ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Disoccupazione sotto il 10 per cento per la prima volta dopo anni, lavoratori italiani in crescita e ai massimi storici dal 1977. Avanti così, tagliare le tasse a imprenditori, lavoratori e famiglie è un dovere morale”.
Disoccupazione maggio 2019 Istat | Commento Di Maio
A commentare anche il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio: “Le notizie che leggiamo questa mattina ci dicono che quella di oggi è davvero una bella giornata. Dopo esser stato attaccato per mesi dai partiti d’opposizione (e dai loro media di riferimento) che me ne hanno dette di tutti i colori, ridicolizzando il decreto dignità (dicevano che non sarebbe servito a nulla!), ancora una volta sono felice di smentire questi chiacchieroni con i fatti”.
“Nel mese di maggio il tasso di disoccupazione è sceso al 9,9 per cento ed è la prima volta dal febbraio del 2012”, ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale UGL, “Questo dimostra che le politiche anti-austerity cominciano a dare i primi frutti”.
“L’aumento degli occupati al 59 per cento e la crescita del numero di contratti di lavoro stabile è un ulteriore dato positivo a riprova del fatto che stiamo andando nella direzione giusta. Resta ancora molto da fare su salari e riduzione delle tasse ma siamo fiduciosi”.
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