Nel 2018 il rapporto tra debito pubblico e Pil dell’Italia è cresciuto, arrivando a quota 134,8 per cento a fronte del 134,1 per cento del 2017. Il rapporto tra deficit pubblico è Pil è invece diminuito, passando dal 2,4 per cento del 2017 al 2,2 per cento nel 2018. Lo dice l’Eurostat, l’Istituto di statistica europeo, nella sua seconda notifica dei dati definitivi del 2018. Ma entrambi i dati erano peraltro già noti, tanto che il Governo italiano li ha inseriti nella Nota di aggiornamento al Def.
Il rapporto debito/Pil dell’Italia si conferma il secondo più elevato dell’Unione europea, dopo quello della Grecia, che arriva al 181,2 per cento. Il livello più basso – dati del 2018 – è invece quello della Germania: 61,9 per cento (a fronte del 65,3 del 2017). Tra gli altri paesi, in Francia il rapporto è al 98,4 per cento, in Spagna al 97,6 e in Portogallo al 122,2.
Nella Nota di aggiornamento al Def il Governo italiano prevede che nel 2019 il debito pubblico salirà al 135,7 per cento, per poi scendere al 135,2 nel 2020, al 133,4 nel 2021 e al 131,4 nel 2022.
Quanto al rapporto deficit/Pil, invece, sono diversi i paesi che nel 2018 hanno fatto peggio dell’Italia. La Francia e la Spagna sono al 2,5 per cento e Cipro è addirittura al 4,4, unico Stato dell’Ue che ha sforato il tetto del 3 per cento.
Per i prossimi anni il deficit italiano, secondo il Governo, dovrebbe restare al 2,2 fino 2020, per poi scendere all’1,8 nel 2021 e all’1,4 nel 2022.