Dazi Usa Europa, via libera del Wto
Il Wto ha dato il via libera ai dazi degli Usa su prodotti dell’Europa.
Stando a quanto stabilito dall’organizzazione mondiale del commercio gli Stati Uniti potranno imporre dazi sui prodotti europei fino a 7,5 miliardi di dollari come compensazione per gli aiuti di stato a Airbus.
La decisione del Wto ha provocato forti perdite in Borsa, complici anche l’allarme no deal sulla Brexit e il taglio delle stime del pil tedesco. Milano ha ceduto il 2,87 per cento mentre Londra è la peggiore a -3,23 per cento. Wall Street in calo ad oltre il 2 per cento.
I dazi Usa sono finiti al centro anche dell’incontro a Roma tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il segretario di Stato americano Mike Pompeo. “Difenderemo con forza le imprese italiane”, ha detto il capo della diplomazia italiana, che con Pompeo ha detto di condividere la preoccupazione per il 5G cinese. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte intanto: “Sui dazi confidiamo nell’attenzione dell’alleato Usa”.
Secondo Pompeo, vino e parmigiano potrebbero essere colpiti dai dazi Usa. L’esponente americano in un’intervista a SkyTg24 dopo la decisione di oggi del Wto ha detto “è quella che ci aspettavamo”. “È una questione seria e faremo in modo di lavorare per sviluppare la nostra risposta. Forse alcune merci che avete descritto saranno nella lista dei dazi”.
La preoccupazione di Confindustria e Coldiretti
Ha manifestato preoccupazione il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “L’Italia rischia, l’Europa rischia” di andare in recessione con “i mercati globali che rallenteranno ancora di più”, ha commentato. “I dazi non sono mai una bella notizia, questo però ci apre ad una riflessione che è quella di una maggiore integrazione politica europea perché di fronte a queste questioni il mercato più ricco del mondo, cioè l’Europa, deve e può reagire”, ha spiegato Boccia.
Un piccolo allarme è stato lanciato anche dalla Coldiretti. Secondo un’analisi della maggiore associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana l’Italia rischia di pagare un conto di oltre un miliardo per il via libera del Wto all’aumento delle tariffe alle importazioni fino al 100 per cento del valore attuale che potrebbe colpire per circa la metà dell’importo il cibo ma anche la moda, i materiali da costruzione, i metalli, le moto e la cosmetica se gli Stati Uniti decideranno di mantenere le stesse priorità della black list indicata dal Dipartimento del Commercio statunitense (USTR) e pubblicata nel Registro Federale.
Coldiretti rileva che quello degli Stati Uniti è il secondo mercato estero per Parmigiano Reggiano e Grana Padano per i quali la tassa passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al kg, facendo alzare il prezzo al consumo fino a 60 dollari al kg. Ad un simile aumento, secondo il Consorzio del Parmigiano Reggiano, corrisponderà un crollo dei consumi stimato nell’80-90 per cento del totale.