La pandemia di Covid-19 ha “spazzato via” i sogni di cambiamento degli italiani: due famiglie su tre – il 66,4% del totale – hanno dovuto rinunciare ai propri progetti di vita, o quanto meno rimandarne la realizzazione. A dirlo è un sondaggio realizzato dall’agenzia di stampa Agi con l’istituto Swg.
Dall’indagine emerge, ad esempio, che il 65% delle famiglie ha dovuto rivedere le proprie scelte di investimento immobiliare e che il 54% è stato costretto a soprassedere dalla prospettiva di cambiare residenza. Il 56,3% di chi stava attivamente cercando un lavoro, inoltre, ha smesso di farlo o ha cambiato la direzione delle sue ricerche.
Si tratta, spiega il Rapporto Agi-Censis, di una “energia compressa” del Paese che potrà essere dispiegata solo con l’uscita dalla pandemia.
Secondo la ricerca, il 15% delle famiglie hanno rinunciato definitivamente a un investimento finanziario che avevano messo in cantiere. Si sale fino al 16,1% per quanto riguarda l’acquisto di un immobile. Percentuali analoghe riguardano la rinuncia ai trasferimenti di residenza (13,8%), alla ricerca attiva di un’occupazione da parte di almeno un membro della famiglia (13,6%) o ad un cambio di attività lavorativa che era stato precedentemente pianificato
Percentuali non molto dissimili si rilevano con riguardo invece alle famiglie che tali attività non le hanno definitivamente annullate, ma modificate, rimodulando i loro progetti o quelli individuali dei loro componenti. Particolarmente significativo il cambiamento di obiettivi nell’area “formazione” e dell’area “lavoro”, con percentuali rispettivamente del 27,7% e del 24,6%.
Il ritorno alla normalità? Per la maggior parte degli italiani ci vorrà ben più di un anno. E c’è anche – tra il 5% e il 15% degli interpellati – chi ritiene addirittura che non si tornerà più alla situazione precedente.
LEGGI ANCHE: Altro che equità fiscale e sviluppo sostenibile, la riforma del fisco di Draghi non ha coperture
Leggi l'articolo originale su TPI.it