Coronavirus, le banche anticiperanno la Cassa integrazione ai lavoratori
C’è l’accordo tra Abi, parti sociali e Governo (ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo): i primi soldi della Cassa integrazione per i lavoratori costretti a casa dal Coronavirus arriveranno entro Pasqua. Ben prima dei consueti 2-3 mesi di lavorazione delle pratiche. La convenzione consente agli istituti di credito di anticipare fino a un massimo di 1.400 euro per la Cig a zero ore di 9 settimane (assegno proporzionato, se per periodi inferiori o se part-time).
Tanto quanto dura il periodo di copertura previsto dal decreto Cura Italia per i lavoratori delle imprese chiuse per l’epidemia di Coronavirus. Ma che potrebbe essere allungato dal Governo nel decreto di aprile.
Un’operazione a costo e burocrazia zero per il lavoratore. Le banche anticiperanno le somme e verranno poi ristorate direttamente da Inps. Qualora l’importo complessivo della Cig fosse superiore ai 1.400 euro, sarà la stessa banca a integrare la differenza, una volta incassate le risorse extra dall’Istituto di previdenza “entro al massimo 7 mesi”.
Cosa deve fare il lavoratore
Il lavoratore non dovrà fare nulla. Imprese, Inps e banche convenzionate intrecceranno l’Iban del suo conto corrente, dove saranno accreditati i soldi. Sul lavoratore non graveranno né costi né interessi. I moduli – viene reso noto – saranno a disposizione “nei prossimi giorni”.
La convenzione tra banche, parti sociali e ministero resterà in piedi fino a dicembre 2020. A novembre il punto della situazione. Quante persone coinvolgerà? Potenzialmente saranno 10 milioni i lavoratori coinvolti tra Cassa integrazione ordinaria, in deroga e Fondo di integrazione salariale. In totale, saranno stanziati 5 miliardi di euro.
I commenti
“Un risultato molto importante”, ha commentato su Twitter il ministro Catalfo. “Una buona intesa”, la definisce Carmelo Barbagallo (Uil). “La scadenza della convenzione è fissata per il 31 dicembre 2020”, aggiunge Annamaria Furlan (Cisl).
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