Confindustria, la battaglia per l’elezione del presidente è anche sui social
Entra sempre più nel vivo la battaglia per l’elezione del nuovo presidente di Confindustria, prevista per il mese di marzo 2020: la sfida tra i vari candidati non si gioca soltanto nelle conferenze e nelle interviste, ma anche sui social network.
I social, si sa, sono al centro della vita quotidiana di milioni di utenti e per questo diventano strumento importantissimo per una “campagna elettorale” low-cost e con un pubblico potenzialmente vastissimo. E nei giorni successivi al grande evento per i 110 anni di Confindustria, festeggiati sabato 1 febbraio a Torino (luogo di nascita dell’associazione), i vari candidati hanno iniziato a infiammare la competizione a suon di post e tweet.
Il favorito alla vittoria finale, Carlo Bonomi, sembra essere molto a suo agio sui social, ma la vicepresidente Licia Mattioli a questo proposito sembra pronta a dargli del filo da torcere. Lo si evince proprio dai post pubblicati nel giorno dei festeggiamenti per i 110 anni di Confindustria. In termini quantitativi, Licia Mattioli ha generato maggiore interazioni rispetto al candidato lombardo: in particolare il suo post LinkedIn ha raccolto 342 reazioni e 8 commenti, mentre quello di Bonomi si è fermato a 57 reazioni e nessun commento.
Anche su Twitter, i dati quantitativi ci dicono che i tweet pubblicati dal profilo personale di Licia Mattioli hanno generato un maggior numero di interazioni: 238 tra “Mi piace” e Retweet, suddivisi però tra 5 post. Carlo Bonomi, con un unico cinguettio, ha raccolto 71 reazioni.
Curiosa invece la scelta di Giuseppe Pasini. L’imprenditore bresciano, che avrebbe da poco stretto un patto con Emanuele Orsini per la corsa alla presidenza di Confindustria, non ha account social personali. Una strategia che pagherà o che lo penalizzerà? A marzo la risposta.