Confagricoltura commenta il nuovo decreto di Conte: bene l’estensione delle attività produttive, ma va sbloccata la fabbricazione delle macchine agricole
Dopo averlo richiesto a più riprese, Confagricoltura esprime soddisfazione per le nuove disposizioni del Presidente del Consiglio che, oltre a prorogare fino al 3 maggio le misure di contenimento attualmente in vigore, inseriscono tra le attività che possono essere svolte anche alcune riguardanti il settore primario. Tra queste figurano: silvicoltura e utilizzo delle aree forestali; dell’industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, nonché della fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio; del commercio all’ingrosso di concimi e fitofarmaci; della cura e la manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione.
“Tuttavia – precisa Confagricoltura in una nota – alla luce del nuovo Decreto, restano sospese le attività di fabbricazione di macchine per l’agricoltura, precedentemente consentite dal DPCM 22 marzo e successivamente sospese dal decreto MISE”. I rappresentanti del settore esprimono perplessità “per le ripercussioni operative sulla filiera agroalimentare italiana in una fase così delicata per l’approvvigionamento alimentare del Paese: sono numerose le segnalazioni di ordini di macchine agricole che non potranno essere prodotte dalle fabbriche e consegnate ai distributori. E ciò vale anche per la fornitura dei ricambi necessari per la riparazione delle attrezzature”. Confagricoltura auspica che si riesca a superare anche questo blocco, che compromette sia la positività delle misure inserite del nuovo Decreto per il settore primario, sia la continuità dei servizi necessari all’agricoltura.
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