Il bonus da 200 euro contro il caro vita si allarga anche a lavoratori autonomi e professionisti non titolari di Partita Iva: il decreto firmato dal ministero del Lavoro e quello delle Finanze prevede un ampliamento della platea di beneficiari dell’indennità una tantum istituita lo scorso anno dal governo Draghi per ammortizzare l’aumento del costo dell’energia e dell’inflazione per le famiglie.
Con il “ritocco” dovrebbero essere inclusi adesso circa 30mila lavoratori autonomi e circa 50mila professionisti, tra cui circa 30mila specializzandi in medicina e chirurgia.
La misura, disposta dal decreto legge 17 maggio 2022, è stata successivamente incrementata di 150 euro, per le famiglie con i redditi più bassi.
Oggi per ottenerlo è necessario che il richiedente abbia percepito un reddito complessivo lordo non superiore a 35mila euro nel periodo d’imposta 2021, oltre a non aver fruito del bonus 200 euro in altra forma, ad esempio come dipendenti di azienda pubblica o privata.
Se il reddito dichiarato non supera i 20mila euro, il Decreto Aiuti Ter prevede ulteriori 150 euro, che si andranno a sommare ai 200. Per ottenerlo sarà necessario fare domanda attraverso i portali dell’ordine professionale o attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate.
Le domande che i lavoratori autonomi e i professionisti senza partita Iva avevano già inoltrato alla scorsa tornata, quindi già rifiutate, verranno riprese in carico dall’Inps in maniera autonoma.