È uscito il bollettino economico della BCE e non annuncia buone notizie. L’economia europea sta stagnando, ma a Francoforte si prevede un altro aumento dei tassi d’interesse per frenare l’inflazione che ad agosto ha toccato il 9,1%. Questo dato è ben lontano dai livelli desiderati, e la banca centrale prevede che ne rimarremo al di sopra “per un prolungato periodo di tempo”.
“Il vertiginoso aumento dei prezzi dei beni energetici e alimentari, le pressioni dal lato della domanda in alcuni settori dovute alla riapertura delle attività economiche e le strozzature dal lato dell’offerta continuano a sospingere l’inflazione verso l’alto”. Il rapporto individua le cause anche nella situazione geopolitica attuale “Le quotazioni molto elevate dell’energia riducono il potere d’acquisto dei redditi delle famiglie e, sebbene si stiano attenuando, le strozzature dal lato dell’offerta continuano a frenare l’attività economica. Inoltre, la situazione geopolitica avversa, soprattutto l’aggressione ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia, si ripercuote sulla fiducia delle imprese e dei consumatori”. Cadono i pronostici: “Attualmente gli esperti si attendono che l’economia cresca del 3,1 per cento nel 2022, dello 0,9 nel 2023 e dell’1,9 nel 2024”.
In Europa il costo del denaro è attualmente pari all’1,25% dall’8 settembre. Mentre già ieri la FED ha aumentato ulteriormente i tassi d’interesse raggiungendo il 4,5%, portandoli ai livelli del 2008, con un’economia americana che, si prevede, crescerà solo del 0,2% quest’anno e dell’1,7% nel 2024.
Il meccanismo PEPP, il programma d’acquisto di titoli pubblici e privati della BCE, continuerà ad essere usato. Tramite questo programma la BCE ha già acquistato 279 miliardi dall’inizio della pandemia a giugno 2022.
Intanto il giornale francese Mediapart denuncia gli extraprofitti che le banche europee riuscirebbero a realizzare proprio grazie ai cavilli di tale politica monetaria. Fino al 2024 godranno ancora dei prestiti a tassi bassissimi, alle volte negativi, offerti dalla BCE quando i tassi erano ancora ai minimi. Questi soldi, che dovranno restituire nel 2024, vengono depositati proprio presso la banca centrale europea, che ha appena alzato le rendite sui depositi per incoraggiare a non spendere. Intanto, le banche reclameranno interessi più elevati, seguendo quelli decisi oggi dalla BCE. Solo lo sfruttamento di questo complicato meccanismo gli potrebbe permettere di realizzare dei profitti pari a 24 miliardi di euro, secondo Morgan Stanley.