Da Bankitalia arriva una notizia positiva per il Governo: “Nei mesi invernali l’attività economica sarebbe tornata a crescere e l’economia avrebbe lievemente recuperato” dopo la recessione registrata nella seconda metà del 2018.
“Il modesto calo dell’occupazione, che nel trimestre autunnale ha riflesso la fase di debolezza ciclica, non sarebbe proseguito nel bimestre gennaio-febbraio”, si legge ancora nel rapporto di Bankitalia.
Secondo quanto riportato nel Bollettino di aprile della Banca, l’andamento delle esportazioni italiane è rimasto positivo tanto da registrare una crescita nell’ultima parte del 2018 nonostante la contrazione del commercio mondiale.
Inoltre all’inizio dell’anno gli investitori stranieri hanno ripreso ad acquistare titoli pubblici italiani.
Per quanto riguarda le prospettive economiche, Bankitalia ha riferito che ci sono ancora diversi rischi che vanno affrontati, come il protrarsi delle tensioni commerciali, un rallentamento congiunturale superiore alle attese in Cina e gli effetti negativi della Brexit.
“Nel quadro programmatico per i prossimi anni sia il disavanzo sia il debito si ridurrebbero, anche grazie al gettito atteso dalle cosiddette clausole di salvaguardia”.
Il riferimento di Banca d’Italia si riferisce al Def e alle clausole che dovrebbero portare all’aumento dell’Iva e delle accise.
Nel Documento approvato dal Governo si legge che per il 2019 la stima dell’indebitamento netto è stata rivista dal 2,0 al 2,4 per cento del Pil a causa della minore crescita; che il rapporto tra il debito e il Pil aumenterebbe al 132,6 per cento.
Il governo ha indicato che gli obiettivi per l’indebitamento netto sarà pari al 2,1 per cento nel 2020, all’1,8 nel 2021 e all’1,5 nel 2022.
L’annuncio della Banca d’Italia arriva in un momento di particolare tensione all’interno del Governo sul futuro economico del paese. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria nella sua ultima audizione aveva avvertito che l’aumento dell’Iva è una misura necessaria nel 2020, contrariando Lega e M5s.
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