Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati relativi al primo semestre 2022.
“I risultati del primo semestre 2022 – dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis – evidenziano un utile netto pari a 72,5 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo del 2021, trainato principalmente dall’incremento dei ricavi che si attestano al +12%. Quest’andamento riflette la resilienza del nostro modello di business che ci permette di operare traendo vantaggio dall’elevata specializzazione, dagli investimenti in innovazione dei processi e dalla gestione sostenibile del credito in mercati dove la nostra Banca detiene un forte vantaggio competitivo.
I solidi risultati semestrali e l’approccio conservativo nell’assunzione dei rischi adottato negli ultimi anni, ci consentiranno di affrontare al meglio il possibile scenario macroeconomico avverso dei prossimi trimestri, continuando a svolgere il nostro ruolo di supporto all’economia reale”, conclude Frederik Geertman”.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking sono in crescita dell’1,6% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. Nel primo semestre 2022 i volumi del factoring e del leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l’aumento dell’inflazione. Il dinamismo della rete commerciale della Banca è stato evidenziato dai tassi di crescita superiori a quelli dei mercati di riferimento1: nel primo semestre 2022 il turnover del Factoring è cresciuto del 18,2% (rispetto al +16,6% del mercato) e le erogazioni del Leasing del +24,4% (rispetto al 9,4% del mercato).
Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati, pari a 182 milioni di euro (+7% rispetto a 170 milioni di euro del primo semestre 2021), confermano la qualità del portafoglio e la maggiore efficienza dell’attività di recupero dei crediti. La qualità del portafoglio è conseguenza dell’approccio prudenziale applicato nell’acquisto dei portafogli Npl che ha tenuto conto dei potenziali effetti della pandemia (acquisti effettuati nel biennio 2020-2021) e dei più alti livelli di inflazione e di instabilità geopolitica (acquisti effettuati nel corso dei primi sei mesi del 2022).
Nel primo semestre gli accantonamenti per rischi su crediti sono stati pari a 34 milioni di euro. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi, inutilizzate, sono state riqualificate per far fronte ai possibili rischi macroeconomici. La Banca ha, inoltre, effettuato ulteriori accantonamenti per 3 milioni di euro a fronte di posizioni del portafoglio commerciale con vintage elevata.
La fase di uscita dalle misure di sostegno alle imprese messe a disposizione dal Governo ha confermato la qualità del portafoglio creditizio della Banca. Dei crediti che avevano richiesto la moratoria al 30 giugno 2022, solo il 4% pari a 23 milioni di euro presenta almeno tre rate in scaduto, di cui 16 milioni di euro sono garantiti all’80% dallo Stato e 6 milioni di euro sono crediti leasing il cui bene sottostante presenta un valore residuo elevato.
L’applicazione piena della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, effettuata al fine di eliminare ogni incertezza regolamentare, ha portato alla riclassificazione in past due di circa 145 milioni di euro nominali. Tale portafoglio è caratterizzato da limitato rischio di credito, principalmente nella categoria “scaduti deteriorati”, con marginali impatti sul conto economico e sui requisiti patrimoniali della Banca ed è destinato a ridursi ulteriormente nel 2022.
Il CET1 al 30 giugno 2022 è pari al 14,92%. Il CET1 si attesterebbe al 15,91% includendo i positivi effetti derivanti in primo luogo dall’applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl) e in secondo luogo dalla cessione di crediti verso il SSN, effettuata dalla Banca a giugno 2022. Il perfezionamento del riconoscimento del significativo trasferimento del rischio (c.d. Significant Risk Transfer) di tale cessione è atteso entro settembre 2022. Il buon livello di capitalizzazione garantisce la stabilità e la crescita di Banca Ifis, in linea con il Piano Industriale 2022-2024, focalizzato sullo sviluppo del core business e che punta a fare dell’istituto una Banca sempre più digitale, efficiente e orientata alla crescita sostenibile.
Leggi l'articolo originale su TPI.it