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    Aumento Iva, mancano coperture per 6-7 miliardi per evitarlo

    Roberto Gualtieri, mimistro dell'Economia. Credit: Martti Kainulainen / Lehtikuva / AFP

    Il Governo lavora per recuperare le risorse che dovrebbero sterilizzare le clausole di salvaguardia

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 26 Set. 2019 alle 14:46

    Aumento Iva: il Governo cerca le coperture

    Sono ore calde per il Governo, concentrato sulla definizione della manovra economica e, in particolare, sulla ricerca delle coperture per evitare l’aumento Iva nel 2020. Il Consiglio dei ministri che dovrà licenziare la attesa Nota di aggiornamento a Def è in calendario per lunedì 30 settembre. Di regola la scadenza per la NaDef sarebbe il 27 settembre, ma proprio le difficoltà nel recuperare le coperture per lo stop all’aumento Iva hanno portato il Governo  a rinviare la definizione del piano di qualche giorno.

    Per scongiurare lo scatto nel 2020 delle clausole di salvaguardia servono complessivamente 23 miliardi di euro. Al momento, stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore,  mancano all’appello circa 6-7 miliardi.

    La somma da recuperare è calcolata sulla base di un rapporto deficit/Pil per il 2020 al 2,2 per cento. Ma il Governo è determinato, nel negoziato con la Commissione europea, a limare la percentuale almeno al 2,3 per cento.

     

     

     

    Aumento Iva: dove si cercano le coperture

    Dove trovare i soldi? Il Governo punta principalmente sulle misure contro l’evasione fiscale, tra cui la carta unica per i pagamenti  e la lotteria degli scontrini. Circa 1,5 miliardi, poi, dovrebbero essere recuperati dai risparmi sul fondo stanziato per Quota 100.

    Sul tavolo ci sarebbe anche l’ipotesi di un riordino dell’Iva, lasciando aumentare, almeno per alcuni beni, l’aliquota agevolata al 4 o al 10 per cento. Il Governo, peraltro, finora ha sempre detto di essere determinato a un intervento da 23 miliardi che sterilizzi del tutto le clausole di salvaguardia. Un’altra ipotesi, anche questa però mai confermata, è quella di far partire il previsto taglio del cuneo fiscale non da subito ma da giugno 2020.

    “Faremo tutto il possibile per evitare qualsiasi tipo di aumento”, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervistato durante il programma radiofonico Centocittà, in onda su Rai Radio1. “Stiamo ragionando insieme al Ministero dell’Economia, stiamo costruendo in poco tempo una manovra di bilancio che deve essere rispettosa dei saldi di bilancio di finanza pubblica”, ha spiegato Patuanelli.

    Se il Governo non riuscisse a trovare le coperture, l’aliquota Iva ordinaria potrebbe passare dall’attuale 22 per cento al 25,2 per cento. L’aumento scatterebbe a partire dal primo gennaio 2020. L’aumento Iva comporterebbe un aumento dei prezzi riguardanti i prodotti di uso quotidiano e comune.

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